Tornano a crescere i consumi dell’alto di gamma, il cui giro d’affari nel corso del 2010 è salito del 12% rispetto al 2009, raggiungendo i 172 miliardi di euro. Il dato emerge dal ‘Monitor Altagamma sui mercati mondiali‘, realizzato da Bain&Co in collaborazione con Fondazione Altagamma e aggiornato a May 2011. Le previsioni per l’anno in corso, riviste in crescita rispetto a October 2010 e considerato il cambio a tasso costante, indicano un incremento del mercato dell’8%, per complessivi 185 miliardi di euro.
Gli Stati Uniti si confermano di gran lunga il primo mercato, con 48,1 miliardi di euro, seguiti dal Giappone (18 miliardi), incalzato dalla Grande Cina (Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan) che raggiunge quota 17,6. In Europa, l’Italia è il primo mercato, con 16,6 miliardi di euro, seguita dalla Francia (12,6).
Relativamente al sell-out, i mesi February e March hanno registrato un aumento in doppia cifra rispetto all’anno precedente, mentre per quanto riguarda il sell-in i punti vendita hanno piazzato ordini molto consistenti per la Primavera-Inverno 2012, in particolare per accessori, pelletteria, orologi e gioielli.
Secondo l’indagine, le imprese di alto di gamma focalizzeranno i loro sforzi nei prossimi 2-3 anni sui nuovi mercati: la crescita in Russia è prevista tra il 5% e il 10% annuo; in Medio Oriente la crescita (stima tra il 10% e il 12%) è guidata dall’apertura di nuovi punti vendita; in Brasile (tra il 10% e il 15%) dai forti investimenti dei brand internazionali (anche in vista dei Mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016). La veloce crescita della ricchezza in Cina spinge sia le vendite negli store esistenti, sia l’apertura di nuovi punti vendita.
Claudia D’Arpizio, partner di Bain&Co Italy e autrice dello studio: “L’alto di gamma registra un ritorno brillante a livello retail, ma il copione è stato riscritto: una clientela più esigente, il ricambio generazionale, nuove regole di fidelizzazione, un’esperienza di acquisto che integra sempre più offline e online e la continua crescita della Cina e degli altri mercati emergenti stanno trasformando l’industria del lusso“. I dati previsionali per il 2011 sono molto positivi anche secondo il ‘Consensus Altagamma – May 2011‘, elaborato da Armando Branchini, segretario generale di Fondazione Altagamma, che ha rivisto le stime elaborate a October 2010, con pochi ribassi, alcune conferme e molte correzioni al rialzo.
Per quanto riguarda i settori, sono in netta crescita le previsioni per l’abbigliamento (+10% nell’anno, sul 2010), grazie alle performance di vendita sia della donna che dell’uomo, del cosiddetto “hard luxury”, con un +11,5%, e del comparto pelle e accessori, che rispetto all’8% stimato sei mesi fa prevede ora un più deciso balzo in avanti del 12,5%. Più contenuta la crescita prevista per l’art de la table (+ 3,8%), uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi, e per il comparto profumi e cosmetica, con una stima del +6,5%.
Per quanto riguarda invece i mercati, le previsioni sono complessivamente in crescita, a eccezione di Giappone e Medio Oriente. Il Giappone, di cui si stima un ribasso del 9% sull’anno, vede aggiungersi alla stagnazione economica in corso dal 2006 l’ulteriore contrazione dei consumi dovuta al terremoto dell’11 March. Secondo lo studio, la diminuzione del turismo giapponese è tra le possibili cause anche della revisione al ribasso delle stime sui consumi in Medio Oriente, che pur passando da una previsione dell’11,5% di October 2010 a una del 7%, resta comunque di segno positivo. Per l’Europa previsioni in rialzo, dal 5,5% al 7%, per l’America Latina dal 10,8% al 12,5%. Conferma la sua capacità di ripresa rapida il Nord America, con una nuova stima di crescita nel 2011 del 9% (rispetto al 6% di October 2010). L’Asia resta protagonista trainata dalla Cina e vede lievitare la previsione di crescita da un già ottimo 15,8% a un 20%. L’aumentato livello della concorrenza è invece tra le principali cause della revisione al ribasso della stima di crescita della marginalità delle imprese: nonostante la crescita complessiva dei consumi, l’Ebitda passa dal 15% al 13%.
Santo Versace, presidente di Fondazione Altagamma, commenta: “Dopo anni difficili, siamo felici di trasmettere buone notizie per l’alto di gamma, persino migliori di quanto avevamo previsto solo pochi mesi fa“. E aggiunge: “Ancora una volta questo segmento si conferma l’ultimo a entrare in crisi e il primo a uscirne. Per quanto riguarda le aziende italiane tengo a sottolineare due aspetti: il primo è che il modello familiare che caratterizza molte nostre imprese ha dimostrato di sapere affrontare con successo le sfide dei passaggi generazionali e della globalizzazione. Il secondo è la necessità che le nostre imprese si dotino di tutti gli strumenti per mantenere o accrescere le loro quote di mercato“. “Questo significa – conclude – rafforzare i propri vantaggi competitivi e si ottiene solo con un’attenzione forte all’innovazione, a cominciare dai modelli di business, passando per la creatività, fino alle strategie di comunicazione, che dovranno tenere conto dei mutamenti nello stile di vita e nei comportamenti di acquisto dei nuovi consumatori“.