Il Rosso Valentino è pronto a vestire la famiglia reale del Qatar.
L’ultimo aggiornamento conferma le indiscrezioni circolate: Mozah bint Nasser al Missned, una delle 3 consorti dell’emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa al Thani, è stata accontentata. Il marchio Valentino è stato acquistato dalla società Mayhoola for Investments Spc, una partecipata da “un primario investitore del Paese” come riferisce in una nota l’azienda (con tutta probabilità si tratta proprio dell’emiro Al Thani). La cifra pagata? Almeno 700 milioni di euro, anche se la cifra non è stata confermata dal fondo Premira.
Prima le indiscrezioni sussurrate sottovoce – compratori francesi, cinesi e kazaki – poi la dichiarazione di Stefano Sassi, amministratore delegato della società, che suona come una conferma, anche se è ancora tutto da decidersi. “E’ stato garantito un periodo di trattative in esclusiva, che avrà termine durante il mese di luglio, a uno dei potenziali compratori, che ha espresso interesse per l’elevato potenziale di Valentino nel lungo periodo” ha asserito Sassi, dando una nuova fiammata alle voci circolanti sul futuro passaggio della maison di alta moda simbolo del made in Italy. E che forse, molto presto non batterà più nemmeno bandiera europea. Il tricolore Valentino lo aveva già abbandonato nel 2007, quando il gruppo Marchtto aveva venduto una grossa fetta delle azioni della società al fondo britannico di private equity Permira.
La famiglia reale del Qatar aveva già subito il fascino del lusso made in Italy in passato, rilevando l’Hotel Gallia di Milano e la Costa Smeralda Holding, il regno che negli anni ‘60 era in mano ad Agha Khan. Ma stavolta le indiscrezioni rivelano che per l’acquisto di Valentino, per il quale l’emiro sarebbe disposto a valutare il 100% della maison, quasi 600 milioni di euro, pari a 27 volte il suo Ebitda, non verrà utilizzata la Qatar Investment Authority, il fondo sovrano, ma ad occuparsi dell’acquisto sarà la famiglia reale stessa del piccolo Emirato affacciato sul Golfo Persico.
L’acquisto di Valentino, che escluderebbe in ogni caso il colosso tedesco Hugo Boss, includendo invece le licenze per M Missoni e Marlboro, sembra rientrare in una strategia ben precisa messa in atto dalle teste coronate del Qatar.
E’ di quest’anno infatti la notizia dell’ingresso del fondo sovrano del Paese (Qatar Investment Authority) nel colosso francese del lusso Lvmh e in april nel capitale di Tiffany. Valentino rappresenterebbe dunque per l’emiro Hamad bin Kalifa al –Thani, che tra le altre cose possiede pure i Magazzini Harrod’s di Londra, un gradino ulteriore per aggiudicarsi lo scettro del lusso internazionale?
Alessia CASIRAGHI