Il caffè è una delle eccellenze italiane, non solo per il suo gusto e la sua fragranza, ma anche per il mondo di design che lo circonda. E’ il caso di Moak, azienda nata nel 1967 a Modica Alta, che è stata recentemente inserita di diritto tra le cento aziende Made in Italy selezionate da Chistmust, la famosa monografia patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri, che racconta ed esporta il ritratto dell’Italia del saper fare.
Un prestigioso riconoscimento, reso ancora più importante dal fatto di essere l’unica azienda del settore caffè ad essere premiata; Moak compare inoltre insieme ad aziende come Kartell, Venini e Foscarini.
La storia dell’azienda nasce, come detto, nel 1967 nella città siciliana di Modica: non è certo un caso, vista la “vicinanza” con gli arabi, grandi consumatori ed estimatori di mohac, ovvero caffè, parola araba alla quale si ispira il nome stesso dell’azienda. Il primo stabilimento è di 40 metri quadri e vede come macchinario una tostatrice da 15 kg che nel primo anno di attività produce 3.500 kg di caffè; già nel 1990 la sede raggiunge i 2.500 metri quadri. Nel 2002 Moak promuove per la prima volta il concorso di narrativa Caffè Letterario Moak, affiancato pochi anni dopo da Corto Moak, il concorso internazionale di cortometraggi.
Il recente riconoscimento, come si legge nel manoscritto “racconta la storia di imprenditori che fanno nascere idee ancor prima dei prodotti, che identificano l´Italia non solo con il bello, ma con la ricerca”.
“Essere riconosciute tra le 100 aziende italiane più attente al design e alla sostenibilità – spiega Annalisa Spadola, Direttore Marketing di Caffè Moak Spa – è per noi motivo di grande orgoglio. Nell’ultimo anno, nonostante le difficoltà che tutti stiamo attraversando, abbiamo investito con grinta ed entusiasmo, non solo sulla qualità dei nostri prodotti, ma anche su un nuovo modo di comunicare. Una nuova filosofia che punta alla continua ricerca e al design innovativo, oggi riconosciuto anche da Aiap (Associazione Italiana progettazione per la comunicazione visiva), di cui siamo partner per il secondo anno consecutivo”.
L’opera, oltre a raccontare le eccellenze Made in Italy, è uno strumento che veicola e promuove all’estero l’Italian Way del design che punta, nonostante la crisi economica, ad una “economia della bellezza e del gusto”.
Francesca SCARABELLI