di Enrico MASSERINI e Davide MAPELLI
Basilea è alle porte, o meglio: Baselworld 2012. Questo è il nome che da qualche anno identifica l’Evento, accompagnato da un iconico sottotitolo: “Where business begins and Trends are created”. Tutto l’anno le case orologiere lavorano alla preparazione delle novità che saranno sotto i riflettori per la prima volta nel salone che, vox populi, rappresenta la più vasta e importante vetrina di tutto ciò che indosseremo al nostro polso (e non solo, anche gioielli di ogni genere) nei prossimi mesi.
Dall’8 al 15 March tutto il mondo delle lancette sarà presente su questo immenso palcoscenico dove per una settimana, ad operatori e visitatori, il mondo di tutti i giorni, della crisi economica e dell’incertezza sembrerà lontano anni luce.
Baselworld, per chi la visita la prima volta, appare come un luogo a sé stante, ovattato e sicuro, con le sue hall ricche di luci e uomini d’affari che si affrettano da uno stand all’altro, un mondo dove esistono solo cose belle… Così è apparsa a noi, la nostra “prima volta” ormai circa vent’anni fa, e l’effetto per i “novizi” rimane sicuramente lo stesso anche oggi.
Malgrado la concorrenza dello spin off di altissimo livello del SIHH (leggi fiera di Ginevra) che ha portato con sé grandissimi nomi legati alla galassia Cartier, il fascino e la dimensione di Basilea non teme rivali nel settore e siamo convinti che resterà il solo e unico Salone Mondiale dell’Orologeria.
Miti e impressioni a parte, anche quest’anno i problemi mondiali riusciranno probabilmente a entrare nei corridoi del tempio del tempo come è successo nelle ultime edizioni, anche se comunque nel settore si respira un cauto ottimismo: frase fatta per sottolineare che tutti sperano in un ripresa che però ormai tarda ad arrivare, continuando a mettere sotto pressione non poche Case, costrette a capitolare cedendo il timone a gruppi con Mayri risorse o, peggio, ad ammainare la bandiera in modo definitivo.
Cosa ci proporrà la kermesse svizzera quest’anno? Come sempre i due pilastri della hall centrale (dall’evocativo nome di Hall of Dreams) che si fronteggiano in senso anche fisico (gli stand sono praticamente di fronte sui due lati opposti del boulevard nel padiglione dei sogni) non lasciano trapelare nulla di concreto – consentendo in questo modo ai soliti bene informati di lanciarsi in scoop su modelli quantomeno improbabili e fantasiosi -; lasciando così il pre-fiera agli “altri”. Ah già, quasi ci dimenticavamo: i due pilastri del padiglione dei sogni e, aggiungiamo noi, della fiera stessa, sono Rolex, sulla sinistra per chi entra, e Patek Philippe, sulla destra.
Parliamo di orologi. Ed iniziamo con Omega: è sicuro l’arrivo del Seamaster Acqua Terra Gmt. Ormai la Maison è diventata una manifattura, avendo lanciato l’anno scorso i calibri interamente sviluppati in house solo tempo e cronografo; ora tocca al GMT che equipaggia il nuovo modello della linea Acqua Terra. Segnatempo di stile molto classico, vanta 150 metri di impermeabilità ed un quadrante molto nitido e leggibile. L’orologio in sé è molto piacevole ma non dice nulla di nuovo: vale la menzione per l’eccellenza del suo calibro estremamente raffinato, che speriamo vada ad equipaggiare anche altri modelli magari più evocativi.
Blancpain – Lo storico marchio è noto per essere il più antico fra i grandi (nato nel 1735) e per le sue spettacolari realizzazioni senza tempo ed ultra complicate (leggasi “1735” nato nel 1992, sei grandi complicazioni in un orologio da polso, alla modica cifra dell’epoca di 1 milione di Franchi Svizzeri…) presenta ufficialmente il modello X-Fathoms dopo l’apparizione in première a Dubai. Segnaliamo questa referenza in quanto segue un filone non inedito per la Maison ma sicuramente più insolito: l’orologio subacqueo professionale. E credeteci: più professionale di così è impossibile! Cassa da oltre 56mm in titanio, sub 300 metri, movimento automatico con 120 ore di riserva di marcia. Ma la vera chicca è il profondimetro indicato da due scale con indicatore a lancetta: fino a 15 metri e fino a 90 metri (per i più bravi), con tanto di lancetta separata che resterà ferma alla massima profondità mentre risalite. A proposito, quando si risale un count down a 5 minuti ci aiuta a rispettare i tempi di decompressione. Grande orologio, in tutti i sensi.
Paul Picot, Maison svizzera con cuore italiano, presenta una trilogia di orologi delle collezione Firshire per festeggiarne i 15 anni di storia. Particolarmente bello è il modello Ronde Phase de Lune, orologio ultraclassico nello stile che vanta a ore sei l’indicazione delle fasi lunari concentrica con un datario a lancetta. Ad ore dodici si trovano poi le finestrelle del giorno della settimana e del mese. Questo calendario completo vanta la particolarità di avere il movimento dotato di una massa oscillante di ricarica in tungsteno di dimensioni Mayri rispetto agli standard, creando una Mayre inerzia per la ricarica. La casa di Le Noirmont ha battezzato questo sistema con non poca fantasia: Megarotor.
Ecco finalmente un modello che farà innamorare tutte le signore: Corum Admiral’s Cup Legend Mystery Moon! Sì, a nostro parere è un gran bell’orologio; sull’impianto classico della linea Admiral’s Cup, Corum ha costruito un capolavoro di stile: all’interno della cassa dodecagonale con lunetta di foggia identica arricchita da 72 diamanti troviamo un quadrante in madreperla lavorato ad effetto conchiglia. Cosa c’è di speciale? Il quadrante intero ruota su se stesso in 31 giorni trascinando con sé il disco delle fasi lunari e simmetricamente il datario lasciando fisse solo le lancette di ore e minuti. Ecco quindi un orologio che cambia ogni giorno. Semplicemente fantastico!
Proseguiamo la rassegna con due nomi meno noti in Italia ma che vale la pena citare in quanto portano due autentiche prime mondiali: Fortis e Ball Watch.
Fortis celebra quest’anno i 100 anni di storia e per l’occasione lancia un vero pezzo da novanta: il Chronograph Alarm Gmt Chronometer, un vero pluricomplicato che associa le funzioni cronografiche, la sveglia, l’ora UTC, il datario e per finire (però!) le riserve di carica per la sveglia e per il movimento. In una cassa da 43mm di diametro riescono ad alloggiare la cronografia su classica base Valjoux, il modulo sveglia con lancetta centrale ed indicatore di inserimento della stessa, il secondo fuso orario ad ore dodici a finestrella, il datario ad ore tre e le due riserve di carica ad ore cinque e sette tramite due frecce che scorrono su aperture a binario che seguono la curvatura del quadrante. Basta così? Per questa volta sì ma direi che non ci si possa lamentare. Onore a Fortis che da prova di un grande know how degno delle case importanti. Una sola nota: sembra che il prezzo sarà altrettanto importante…
Last but not least (almeno per oggi) il Trainmaster World Time Chronograph di Ball Watch, casa di origini americane ma trapiantata in terra elvetica (ci ricorda un’altra storia simile). Cosa ha di speciale? È un cronografo dotato di funzione ore del mondo periferica nel più classico stile di questa complicazione con disco orario attivo (ovvero non necessita di correzione manuale) che consente di mostrare contemporaneamente le ore dei ventiquattro fusi terrestri di riferimento. La chicca? Ball Watch ha sviluppato il modulo ore del mondo su base cronografica dotata anche di giorno della settimana oltre alla data, nessuno ad oggi aveva mai proposto questa associazione utile per i grandi viaggiatori business. Per il resto l’impianto della cassa è molto classico ed elegante, taglia 42mm con vetro zaffiro e movimento a vista. A proposito, la firma della Maison svizzero-americana: la visione notturna delle ore è consentita da micro tubi contenenti gas che diventano fluorescenti. Non vi annoiamo con la tecnica, ricordate solo la sigla 3H.
A questo punto il miglior consiglio che vi possiamo dare è quello di fare una scappatella a Basilea: la visione “live” vale molto di più di tutto quello che possiamo raccontarvi noi. Buon viaggio!