Se sei una delle super top model di sempre, uno dei mostri sacri degli anni ’90. Se sei un colosso del management a livello miliardario e di nome fai Linda Evangelista – dalle origini spiccatamente italiane – non puoi non essere un drago in fatto di affari e cuore di mammà.
E’ notizia di questi giorni la battaglia legale che ha visto coinvolto Linda Evangelista nei confronti del suo ex-fidanzato, il magnate Francois-Henri Pinault dell’omonimo gruppo PPR (tra i nomi dell’alto di gamma di cui fa parte, citiamo, Brioni, Yves Saint Laurent, Puma, giusto per intenderci).
I motivi del contenzioso? I diritti di Augustin James, il figlio che hanno avuto insieme nell’ottobre di 5 anni fa.
L’ultima puntata della loro telenovela li ha visti comparire davanti al giudice per gli affari familiari di Manhattan solo giovedì scorso, e qui, Linda ha preteso il mantenimento per la prole per una cifra che ammonta a 46mila dollari al mese.
Cosa ci farà mamma Evangelista con una così cospicua rendita per il suo unico pargolo?
Questi sarebbero il gruzzolo necessario e sufficiente per pagare guardie del corpo e tate, che con il piccino vivono tutto il giorno.
La risposta? Dal primo ricorso dell’avvocato della top model, ovvero da un anno a questa parte, Pinault non ha scucito una lira, ops, un dollaro.
E qui le cose si ingarbugliano.
Oggi Francois-Henri Pinault è il felice e premuroso papà di Valentina, la cocca avuta dalla moglie, l’attrice Salma Hayek, sposata almeno un anno fa.
Augustin, invece, è il frutto di una breve liason che Linda e Pinault avrebbero intrattenuto tempo addietro.
Pinault vi avrebbe volentieri rinunciato, secondo la stessa Linda, la quale non fa mistero della richiesta di aborto che le era stata fatta dal fidanzato.
Ma il gentleman francese ha respinto l’accusa e i due sono passati alle vie legali.
Questo non è che il primo round di una battaglia che si preannuncia ardua e dura a morire.
Chi la spunterà? C’è da dire che, seppure parliamo di un set in stile Dirty Sexy Money, questa sembra la triste storia di una vicenda sentita tante volte anche sulle nostre povere mense. Dove a 46mila dollari al mese, qualche “ordinary” signora ha semplicemente richiesto il diritto alla presenza del papà. E quella, per qualsiasi figlio, vale qualunque prezzo.
Paola PERFETTI