Non ci saremmo stupiti se all’ultima sfilata di Dolce e Gabbana avessimo visto entrare in scena un carretto trainato da uno “sciccareddu” (asinello N.d.r.), vista la presenza in passerella di fichi d’India, coppole, calzoncini, il vestito nero della domenica, marranzani e chitarre.
Niente modelli per la presentazione della collezione uomo di Dolce e Gabbana che trasuda sicilianità da tutti i pori, ma carusi del popolo, uomini e ragazzi reclutati in giro per le spiagge e le città della Sicilia Bedda. Una sicilianità che i due designer raccontano in tutti i loro abiti, incrostati del pizzo che usavano le vedove per le loro mantiglie, nei colori e nelle forme che narrano di un popolo dal forte sentire.
La loro devozione alla Trinacria (per Domenico naturale, date le sue origini palermitane, per Stefano acquisita per elezione), ai suoi sapori e ai suoi odori, li ha spinti a scegliere proprio l’isola per il lancio, il 9 luglio, della loro prima collezione di haute couture. Niente Parigi, dunque, con la sua aria snob e affettata, ma la terra che fu di Pirandello, Bellini e Falcone, e in particolare Taormina, meravigliosa città abbarbicata sui monti che da una parte guarda il mare e dall’altra l’Etna.
La perla dello Ionio, con i suoi limoni e le sue strade lastricate di pietra lavica, sarà dunque il suggestivo scenario in cui si muoveranno gli abiti pensati dai due designer. Una scelta di pancia la loro, un esperimento che non vuole essere provocazione, ma, forse, semplice tributo ad un popolo verace e sanguigno che ha dato loro grande ispirazione ed è stato, di conseguenza, tacito complice del loro successo.
Una scelta consapevole che ha portato il duo della moda a bandire i fasti, le celebrities e l’enfasi mondana, e prediligere un parterre di pochi e selezionati clienti, cartina tornasole per comprendere se quello dell’haute couture possa essere un terreno fertile di business, così come riporta la rivista WWD. Della collezione, così come della location, ancora nulla è dato sapere. Altro non resta che rimanere in trepidante attesa di quello che sarà, consapevoli del fatto che Stefano e Domenico sapranno riservarci l’ennesimo show-veritè. Baciamo le mani.
Pinella PETRONIO