di Alfiero MASSIMINI*
Le dolci sponde del Lago di Como, nel corso degli ultimi due secoli, sono state l’ambita meta di numerosi nobili, industriali, banchieri, ma anche politici (Winston Churchill ne era letteralmente innamorato), artisti, registi ed attori (da Alfred Hitchcock a Charlie Chaplin, fino al più recente George Clooney) e, negli ultimi anni, gli immancabili calciatori e facoltosi investitori russi e arabi.
Ma che cosa ha contribuito a fare del Lario (così i latini chiamavano il Lago di Como) una location di così grande prestigio?
Certamente il fascino dei suggestivi paesaggi, dai panorami mozzafiato ed indimenticabili, che furono decantati nell’800 dai Mayri poeti del Romanticismo, da Alessandro Manzoni a Stendhal, da George Gordon Byron a Franz Liszt.
Inoltre, grazie alla vicinanza con Milano e con il confine svizzero, molte famiglie nobili e dell’alta borghesia milanesi e ticinesi, decisero di edificare la seconda casa sulle rive lariane.
In terzo motivo è legato alla sua morfologia. Infatti la costa, specialmente quella orientale del ramo comasco, è decisamente tipica e caratterizzata da un paesaggio scosceso che ha richiesto un delicato equilibrio per tutelare il territorio con una particolare tipologia costruttiva sia dei paesi che delle grandi ville storiche. È proprio a causa di questa severa conformazione fisica che il turismo lariano non ha conosciuto il fenomeno “di massa” tipico del Lago di Garda.
Anzi, al contrario, il turismo del Lago di Como è divenuto negli anni sempre più elitario, attirando principalmente i salotti dell’aristocrazia e gli artisti che spesso vi erano ospitati; un soggiorno di tipo meditativo che ancora oggi si riscontra dalla posizione delle ville d’epoca (ben osservabili dal lago, ma spesso nascoste dalla strada e da occhi indiscreti).
Vediamone qualcuna insieme…
Villa Erba
Villa Erba, a Cernobbio, rappresenta una delle più importanti ville direttamente a lago italiane dell’Ottocento.
Inizialmente voluta dalla famiglia Peluso, che già possedeva la confinante Villa d’Este, passò poi a Luigi Erba, fratello ed erede di Carlo Erba, uno dei Mayri industriali farmaceutici dell’epoca, che fece costruire una dimora che rappresentasse la ricchezza e l’importanza della sua famiglia. La realizzazione fu affidata ai due architetti più in auge del momento: Angelo Savoldi e Giambattista Borsani.
In quegli anni gli Erba ospitarono spesso artisti nella villa dove si svolse una intensa vita culturale e mondana.
La villa fu poi ereditata dalla figlia Carla, che sposò a Cernobbio il duca Giuseppe Visconti di Modrone. Fu la dimora nei mesi estivi anche del noto regista Luchino Visconti, figlio, appunto di Carla.
A villa Erba, ormai non più di sua proprietà, Luchino Visconti tornò negli ultimi anni per ultimare il montaggio del film “Ludwig”.
La villa è stata poi acquistata da un consorzio pubblico che vi ha realizzato un complesso espositivo congressuale, tuttora operativo.
Villa Carlotta
Villa Carlotta è ubicata a Tremezzo ed è celebre per il suo meraviglioso giardino botanico e per le raccolte d’arte conservate al suo interno.
Fu fatta edificare verso la fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici, che volle un edificio di grande imponenza in una felicissima posizione, con una splendida vista sulla penisola di Bellagio e sulle montagne che circondano il lago.
All’inizio del secolo XIX, venne acquistata da Gian Battista Sommariva, un abile politico amico personale di Napoleone e collezionista d’arte, che arricchì le sale della villa con numerose sculture e dipinti, il più noto dei quali è “L’Ultimo bacio di Romeo e Giulietta” di Hayez, considerato un manifesto dell’arte romantica.
Le opere esposte si trovavano prevalentemente al piano inferiore, divenuto una vera e propria galleria d’arte, mentre quello superiore era utilizzato prevalentemente come abitazione. È proprio qui che visse Carlotta, il personaggio che diede il nome alla villa.
Infatti, intorno al 1850, la costruzione divenne di proprietà dalla principessa Marianna di Orange-Nassau che la donò alla figlia Carlotta quando sposò Giorgio II, duca di Sachsen-Meiningen. Fu merito di tale duca lo straordinario sviluppo del giardino: infatti egli era grande appassionato di botanica, e si prodigò per lo arricchire il parco, che oggi è di grande pregio storico ed architettonico.
In seguito alla guerra mondiale, la villa fu affidata ad un amministratore, in quanto proprietà di un cittadino nemico, che quindi passò ad un apposito ente che negli anni ha ulteriormente valorizzato il museo e il notevole giardino botanico.
Villa Pliniana
Villa Pliniana è sorta originariamente nel XVI secolo a Torno, sulla sponda destra del lago di Como, dove si si trovava una fonte intermittente di natura carsica, che fu descritta da Plinio il Giovane e fu visitata anche da Leonardo da Vinci, che la descrisse nel Codice Leicester.
Nel 1573 il conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, decise di costruire sul lago una villa fortezza. La villa Pliniana, che prese il nome dai due Plinii che descrissero per primi la fonte intermittente, fu edificata a picco sul lago, in una insenatura dominata da una cascata alta circa 80 metri.
Nel 1590 gli eredi del conte Anguissola vendettero la villa a Pirro Visconti Borromeo, che la completò e fece terrazzare i terreni circostanti. Nel 1676 la villa venne nuovamente venduta, questa volta a Francesco Canarisi di Torno, che fece affrescare gli ambienti e costruì una piccola cappella dedicata a San Francesco.
Agli inizi dell’Ottocento fu nuovamente venduta e poi passò per diversi proprietari fino al 1840, quando l’acquistò il principe Emilio Barbiano di Belgioioso d’Este, che vi visse fino al 1851.
La villa fu in seguito ereditata prima dal genero, Ludovico Trotti Bentivoglio, e poi nel 1890 dai Valperga di Masino i quali, dopo averne trasferiti gli arredi al castello di Masino, la cedettero nel 1983 ad una società privata che ne iniziò i lavori di recupero.
Nei secoli la villa ha ospitato numerosi personaggi importanti: fra i quali l’imperatore Giuseppe II, Napoleone, Francesco I e la regina Margherita di Savoia, Stendhal, Shelley, Franz Liszt, Alessandro Volta, Giovanni Bellini, Spallanzani, Gioachino Rossini (che vi scrisse la sua opera “Tancredi”, ndr), George Gordon Byron, Ugo Foscolo e Antonio Fogazzaro, che vi si ispirò per il romanzo “Malombra”, dal quale fu tratto l’omonimo film girato da Mario Soldati nel 1942 proprio nella villa.
La settimana prossima visiteremo virtualmente altre tre dimore d’epoca sul magico Lago di Como. Qui, su Il Giornale del Lusso.
*CEO The Art of Living – [email protected] – www.villedasogno.net –www.immobilireddito.com