Italiani pazzi per gli orologi da polso. Se a lanciarli è la moda, la conferma arriva dai dati globali di GfK Retail & Technology resi noti da ASSOROLOGI a conclusione della settima indagine annuale sugli acquisti effettuati dal popolo italico.
Nel solo 2011 in Italia sono stati venduti 7,2 milioni di modelli, per un valore complessivo di 1,18 miliardi di euro. In barba alla crisi, gli italiani continuano ad amare questo accessorio che a seconda della scelta può donare uno stile chic o casual all’outfit indossato. Se è vero che sono i dettagli a fare la differenza, non bisogna dimenticarsi di questi preziosi accessori il cui prezzo si è confermato stabile su una media di 164 euro, nonostante il modesto calo nelle vendite, complice la crisi.
Ma qual è l’orologio-tipo scelto? Chi è che acquista? E per chi?
Dati alla mano, scopriamo che il 48,3% (43,6% della spesa a valore) sono modelli da donna, seguiti da quelli dedicato al sesso forte (il 37,9%, 51,3% della spesa a valore) e ai bambini (13,8%). L’orologio da polso continua ad essere acquistato nelle orologerie o gioiellerie multimarca, punti vendita più sicuri e riforniti rispetto ai negozi sportivi o di abbigliamento.
Benché la tecnologia la faccia da padrone, sono in pochi ad acquistare prodotti online (4,9%), preferendo il negozio in cui si sa già che si troverà l’accessorio cercato perché letto o visto in qualche pubblicità.
Ma veniamo agli orologi in sé e per sé: grande successo per quelli con movimento al quarzo (78,8%), cassa in acciaio (72,4%), con sola funzione di orologio (79,9% rispetto al 18,3% che sceglie la funzione cronografo) e cinturino in metallo (41,7%), a fronte di quello in plastica (31,1%).
Perché ne vengono comprati così tanti? L’orologio resta l’accessorio preferito quando si tratta di fare un regalo, sia che si tratti del proprio partner, che di un amico o un componente della famiglia, di qualunque sesso e fascia di età. La decisione di acquisto poi, non c’è bisogno di dirlo, è fortemente legata al design (35,8%) e al prezzo (16,8%).
«Siamo consapevoli del momento davvero difficile, sul piano economico e sociale, che stiamo attraversando. – afferma il Presidente ASSOROLOGI Mario Peserico – I dati sul clima di fiducia dei consumatori destano sì preoccupazioni, ma mi sembra significativo che, in un contesto così difficile, il mercato italiano dell’orologeria, pur evidenziando un segno negativo, dimostri una capacità di tenuta molto superiore ad altri comparti. Mi auguro che questo sia un sintomo di solidità che possa preludere ad una ripresa nel medio periodo», ha concluso.
Giulia DONDONI