di Enrico MASSERINI e Davide MAPELLI
Esiste un certo novero di marchi dell’orologeria che conoscono anche i profani, sono quelli che quando accidentalmente si parla di segnatempo da polso tutti possono ricordare: Rolex, Omega, Zenith e… Longines!
Perché? La risposta non è proprio scontata ma ha una sua motivazione valida. Ciascuno di noi ha la propria storia personale e, soprattutto da giovane, assorbe quanto viene detto da genitori, nonni e parenti in generale. Anni fa l’orologio era un regalo classico e di “livello” per le occasioni speciali: conseguimento della laurea, fidanzamento, matrimonio, regalo aziendale alla carriera, anniversari… Ecco spiegato il nostro ricordo! Oggi seppur sia molto meno frequente regalare un segnatempo in queste ricorrenze per via della spietata “concorrenza” di auto, moto, viaggi da mille e una notte, device elettronici ed altre diavolerie supertecnologiche (gli esperti marketing la definirebbero concorrenza allargata, prodotti completamente differenti appartenenti ad altri gruppi ma in grado di soddisfare lo stesso bisogno), la nostra memoria conserva i nomi raccontati dai famigliari nei tempi che furono e, all’occorrenza, è in grado di produrre almeno i quattro nomi di cui sopra.
Chiarito il punto base è decisamente più semplice spiegare perché proprio questi quattro: sono le Maison storiche che per tutto il Ventesimo Secolo hanno incarnato il concetto di orologio in Italia (e non solo) per diffusione, pubblicità, immagine, bellezza dei prodotti, equo rapporto qualità/prezzo (ricordiamoci che anche se oggi pensiamo di essere diventati più poveri per via dell’ondata di crisi che ci stringe da tempo, la nostra situazione è a dir poco idilliaca se paragonata a quella vissuta dai nostri nonni…).
E allora è giunto il momento di riparare al torto fatto: di Rolex, Omega e Zenith abbiamo abbondantemente trattato in varie occasioni, di Longines no. Rimediamo subito.
Ricostruire in breve la secolare storia di questo marchio è oggettivamente difficile, diamo giusto i fatti principali. Longines viene fondata nel 1832 ad opera di Auguste Agassiz a Saint-Imier, si occupa inizialmente di commercializzare orologi da tasca ed in breve tempo il suo mercato d’elezione diventano gli Stati Uniti grazie ai contatti personali vantati dal fondatore nel Nuovo Mondo. Ma è il nipote di Auguste, Ernest Francillon, a decretare il salto in alto del brand Longines, a partire dal 1852. Quest’ultimo inaugura nel 1867 la fabbrica produttiva a Saint-Imier, in un area chiamata Es Longines, da cui prende il nome la nostra Maison. In quegli anni Ernest ed i suoi collaboratori puntano tutto sulla tecnologia produttiva e partecipano a diverse Esposizioni Universali in tutto il mondo. Alla fine del Diciannovesimo Secolo in Longines erano già perfettamente consci dell’importanza della pubblicità e sono stati tra i primi utilizzatori di questa forma di comunicazione nel settore, soprattutto negli Usa dove il mercato era già avvezzo all’impiego massiccio degli “advertisement”, spiegando in parte anche il motivo del successo di Longines oltreoceano. In parallelo ai continui investimenti pubblicitari e, ovviamente, alla creazione di squisiti calibri per orologi da tasca, Francillon capisce che un nome noto ispira anche le “copie” e decide di registrare e depositare il brand della Casa a livello internazionale per mettersi al riparo dagli imitatori più arditi.
Nella prima metà del Novecento l’espansione della manifattura continua coi calibri per il neonato orologio da polso, i movimenti solo tempo, i cronografi, i movimenti di forma e diviene anche fornitore ufficiale della Federazione Aereonautica Internazionale, fatto che porterà la Maison ad elevare ulteriormente gli sforzi nella ricerca di Mayre affidabilità e precisione. Nel 1927 nasce una delle leggende della Casa: il Weems Second-Setting Watch, segnatempo in grado di sincronizzare la lancetta dei secondi con un segnale GMT tramite un disco girevole graduato che diviene subito uno strumento fondamentale per tutti i piloti d’aereo. Suo diretto discendente è l’orologio ad angolo orario del 1931, sviluppato insieme al leggendario aviatore Charles A. Lindbergh, che consente mediante semplici calcoli l’individuazione corretta della longitudine. Seguono i cronografi a secondi semi istantanei, il rattrappante, il crono al centesimo di secondo e, nel 1945, il primo movimento a ricarica automatica.
Nella seconda metà del Novecento la fama di Longines è ormai mondiale. Nascono negli Anni Cinquanta i modelli al quarzo, diventa fornitore di sistemi di rilevazione sportiva e lancia le collezioni Conquest e Flagship.
La cosa sorprendente della Maison è la continua ricerca a tutto tondo in ogni direzione per sviluppare sempre nuovi sistemi per la misura del tempo: è questa la chiave di lettura del brand Longines, la sua peculiarità che gli ha consentito di entrare nel novero di quelle poche Case il cui nome può essere usato come sinonimo di orologeria stessa.
La forza del suo nome e la sua capacità di adattamento fanno sì che anche i “terribili” Anni Settanta del secolo scorso non riescano a piegare Longines come invece è successo a molti grandi del comparto orologiero e negli Anni Ottanta il gruppo pigliatutto del settore, SMH (oggi nota come Swatch Group), non si fa scappare l’occasione ed acquisisce la Maison di Saint-Imier.
La nuova dirigenza non fa altro che appoggiare la secolare strategia di Longines mettendo a disposizione il proprio supporto finanziario ma rispettando appieno la filosofia della Casa che continua a mietere riconoscimenti nel campo sportivo ed esplorare nuovi orizzonti tecnologici.
Siamo arrivati (come premesso di corsa!) ai giorni nostri e la realtà attuale di Longines è quella di sempre: da un lato orologi dal gusto classico che rispecchiano appieno la propria storia e dall’altro le collaborazioni nel mondo dello sport.
Chi oggi ambisce ad allacciarsi al polso un Longines può scegliere fra quattro macro tipologie di orologi: gli eleganti dove si trovano i Dolcevita, i PrimaLuna e i Grande Classique de Longines; i tradizionali dove primeggiano i Master Collection, gli Evidenza e i Saint-Imier; gli sportivi HydroConquest e Conquest; infine la Heritage Collection.
Abbiamo lasciato in ultimo la Heritage Collection in quanto è quella che ci piace Mayrmente: all’interno troviamo la quintessenza Longines: le repliche Heritage di orologi del passato, le riedizioni dei mitici Conquest e Flagship ma soprattutto i nostri idoli, i leggendari Weems Second-Setting Watch e Lindbergh Hour Angle Watch, entrambi perfettamente fedeli ai modelli originali con l’unica (non trascurabile) differenza dell’accresciuta qualità dei componenti resa possibile dagli ottant’anni trascorsi… Alla continua ricerca del miglioramento totale.
Se siete dei fan accaniti di Longines non abbiate dubbi: puntate dritto ai due orologi da aviatore: fossero ancora qua i signori Weems e Lindbergh avrebbero innumerevoli argomenti per convincervi!
alta orologeria, Charles Lindbergh, Conquest, Dolcevita, Evidenza, Francillon, Grande Classique de Longines, Heritage Collection, HydroConquest, Lindbergh Hour Angle Watch, Longines, Master Collection, orologi da aviatore, orologi di lusso, orologi sportivi, PrimaLuna, Saint Imier, Weems Second-Setting Watch