Se i muri dello Studio Ovale della Casa Bianca o le tappezzerie del Gabinetto di Governo potessero parlare farebbero diventare gli studi presidenziali rossi dalla vergogna così che, in men che non si dica, anziché sale dei bottoni rimarrebbero in brache di tela.
Perché, diciamocelo: tutto il mondo è Paese ed ovunque, appena si sente odore di elezioni e campagna elettorale, il lupo fiuta l’affare. Più che di un lupo parleremmo di una lupacchiotta travestita da agnello che sulla carta d’identità, alla voce “PROFESSIONE”, fa studentessa, stagista, showgirl, attrice (“attrice”!!?)….
Insomma, una cosa è certa: della Destra o della Sinistra, siano Democratici oppure Repubblicani, tutti i Mister President un punto debole ce l’hanno. E sono le donne.
Dicono tanto degli italiani, ma di Sexygate e porcherie simili gli americani sono maestri, e questo fin dai tempi di George Washington e Franklin Delano Roosevelt solo che, veramente pochi nella storia sono stati così allocchi da farsi beccare con le mani sulla stagista, ops, nella marmellata. Uno li batte tutti e sarà tormentato in questa vita e in quell’altra per ciò che ha fatto. Il suo nome? Bill Clinton.
E qui Bill Clinton ci pare un nuovo Scrooge delle favole di Natale. Il suo fantasma più grande, infatti, non è lo spettro degli anni della pubertà della figlia Chelsea, che tutti noi, negli anni Novanta chiamavamo affettuosamente “Cessa”, e nemmeno quel sergente di ferro della moglie Hilary, oggi più influente, politicamente coinvolta, più bionda e americana-mesciata di lui. Ad ogni turno elettorale che si rispetti, che lui c’entri oppure no, Bill deve reincontrare lei: la stagista delle stagiste, Monica Lewinsky.
Esattamente come i tre spettri del Canto di Natale di Lewis Carroll, solo che in questo caso non ci sono i Natali passati, presenti e futuri, bensì la pubblicazione servita su un piatto da 12 milioni di dollari di tutte le lettere d’amore (si fa per dire), quelle che sarebbero dovute rimanere segrete tra lei e l’ex presidente degli Stati Uniti
Caduta di stile, riabilitazione di se stessa o abile mossa politica? Cosa c’entra tutto ciò con il Presidente ora in carica?
Tutte e tre le motivazioni che abbiamo dato su questa nuova chicca elettorale calzano a pennello. Monica pare stia tentando il tutto per tutto per riscattarsi dopo la figuraccia degli anni addietro: dopo lo scandalo degli anni ’90, infatti, nel 2005 fu costretta a trasferirsi in Inghilterra, ed oggi, 40 anni, è single disoccupata. Insomma, quei soldoni l’aiuterebbero molto se un editore decidesse di acquistarle il libro. Inoltre, tutti noi sappiamo bene che il 6 November l’America dovrà scegliere se eleggere come prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America il repubblicano Mitt Romney (che di grane ne ha parecchie per lui) oppure proseguire il cammino intrapreso con Barack Obama.
Tanti volti noti si sono mobilitati per sostenerlo, da Anna Wintour a Beyoncé che, afroamericana come la coppia presidenziale, ha dedicato loro una serata danzante nel locale del marito Jay-Z, il ‘40/40 Club‘ di New York.
Una donna decisamente diversa da Monica Lewinsky, non ci sono dubbi. Lei non ha affatto bisogno di cavalcare l’onda delle elezioni politiche per far parlare di sè.
Beyoncé si è dichiarata lieta di aver organizzato l’evento di raccolta fondi per Obama, un divertissement da 40mila dollari a ingresso e solo 100 selezionati invitati. Champagne e chiacchiere sono state d’obbligo, ed una grande verità è stata detta dal Presidente al marito della star, Jay-Z: “Noi due siamo molto simili. Abbiamo entrambi figlie, e le nostri mogli sono più popolari di noi. E’ dura, ma va bene così“.
Insomma, per quanto le amanti facciano parlare, le vere donne dei Presidenti restano le mogli. Su di loro, mai becera chiacchiera fu proferita, men che meno sulla First Lady in carica Michelle, tutta agricoltura biologica , giochi e corse campestri con le due figlie, look low cost e spalle scoperte: Michelle è stata una prima donna inappuntabile e rivoluzionaria, per lo stile, non di certo per il colore della pelle.
Chissà che cosa penserà, allora, di questa nuova perla uscita dalla scapestrata casa Clinton. Forse, elegante com’è non ne parlerà nemmeno.
Ahinoi, non siamo più ai tempi patinati di glamour pizza, mafia e mandolino;quelli del trio John Fitzgerald Kennedy – Marilyn Monroe – Bob Kennedy dove tutto era avvolto in guanti di seta. Anche le corna.
Ora (e ancora) sono le donne a dettare le regole della politica e dei politicanti. Il terzo gode? Sì, la Lei di turno, almeno fino a quando anche una donna verrà eletta Presidente. Allora vedremo se nasceranno stagisti maschi o attorucoli compiacenti…
Paola PERFETTI