Il Salone internazionale della ceramica per l’edilizia e l’arredobagno ospitato, come tutti gli anni, nel quartiere fieristico di Bologna, è ormai l’evento di riferimento del settore a livello mondiale, la vetrina ideale per esporre l’eccellenza della manifattura italiana.
Dopo il taglio del nastro alla presenza del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, è stata la volta della conferenza stampa internazionale “Ceramics of Italy”, uno dei momenti clou della giornata, alla quale sono intervenuti il presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini, il vicepresidente Alessandro Scopetti, il presidente delle Attività promozionali e Fiere Vittorio Borelli, il direttore di ICE-Agenzia Roberto Luongo, l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Gian Carlo Muzzarelli, e il direttore di Confindustria Ceramica Armando Cafiero.
“Parto dal fatto che stiamo celebrando il 30esimo anniversario di Cersaie – ha esordito il presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini – vorrei sottolineare il successo di questa manifestazione, che non è solo una fiera internazionale dedicata alla ceramica e all’arredobagno, ma che ha conquistato la leadership a livello mondiale nel suo settore grazie anche e soprattutto ai manufatti italiani, che stanno conquistando quote di mercato sempre Mayri a livello mondiale grazie al design unito alla tecnologia.
Dopo la crisi economica del 2009, il settore non si è ancora ripreso del tutto, ma ha comunque dimostrato una grande capacità di recupero e di intercettazione della domanda anche al di fuori dell’Europa. Nel 2012, infatti, è aumentata l’esportazione verso Paesi extraeuropei; c’è una lieve sofferenza del mercato solo in Europa, compensata da un aumento delle esportazioni verso il Nord America, che lo scorso anno era in calo.
L’Italia ha la leadership mondiale delle esportazioni, con l’80% della produzione che viene venduto all’estero. Solo negli Stati Uniti, l’import dall’Italia corrisponde al 12% dei consumi locali, al quale si aggiunge la produzione locale di aziende italiane; in Russia lo scenario è simile.
Sono dati che fanno dire e credere, che suggeriscono sul piano concreto la potenzialità del settore malgrado la concorrenza drogata di altri Paesi emergenti, battaglia che però è stata combattuta solo sul piano del prezzo, non su quello della qualità: l’import dalla Cina in Europa, infatti, è calato del 40%”.
Il vicepresidente Alessandro Scopetti parla invece del settore degli impianti igienico sanitari, i cui numeri sono in leggero calo rispetto allo scorso anno, ma che registra una crescita per quanto riguarda l’export: “Per quanto riguarda le tendenze attuali dal punto di vista del design di questi elementi, dal minimalismo sparato degli ultimi anni, che voleva forme squadrate e bordi bassi, si è passati ad una più attenta valutazione in fase di produzione, privilegiando la funzionalità ma senza trascurare il design.
Ciò si è tradotto, ad esempio, in vasche da bagno più grandi e da elementi con forme più morbide e arrotondate. Un cambiamento che risponde alla richiesta del mercato, che vuole un giusto rapporto qualità/prezzo e complementi d’arredo più vivibili, oltre che belli”.
Il presidente delle Attività promozionali e Fiere Vittorio Borelli si concentra invece sulle iniziative messe in campo negli ultimi mesi per promuovere e valorizzare la ceramica italiana. Cersaie, ad esempio, è una manifestazione che mira a raggiungere tutti i target di riferimento: dai produttori alle imprese, dai top buyer agli architetti e designer, fino al consumatore finale.
Infine il direttore di ICE-Agenzia Roberto Luongo: “Cersaie, nel corso di questi 30 anni, è diventato un appuntamento di riferimento del settore a livello mondiale come il Salone del Mobile o la Settimana della Moda, o molte iniziative nell’ambito dell’enogastronomia e delle calzature; insomma, un’eccellenza italiana nel mondo.
Cersaie è ormai LA fiera della piastrella e dei sanitari a livello mondiale. Spessissimo, negli ultimi anni, si è pensato che questo potesse essere un settore maturo, che sarebbe stato superato da tanti altri Paesi perché fare una piastrella è una cosa facilmente riproducibile.
In effetti l’Italia ha dei grandi concorrenti come la Cina, il Brasile e altri Paesi che sicuramente producono piastrelle, ma girando oggi per i padiglioni e avendo questa esperienza internazionale, permettetemi di dire che la grandiosità, dal punto di vista della qualità, dell’eccellenza e della tecnologia, delle piastrelle italiane è qualche cosa di assolutamente unico nel panorama mondiale”.
Secondo l’assessore Muzzarelli, i dati positivi dell’export rappresentano un segnale molto incoraggiante, soprattutto dopo il sisma della scorsa primavera.
“L’Emilia-Romagna è stata colpita dal terremoto in una zona che racchiude l’1,8% del Pil, oltre 30 miliardi di euro si producono in quell’area – ha sottolineato – Sono migliaia lì le imprese di riferimento dell’economia nazionale. Oggi incontrare quegli imprenditori, vedere che le imprese stanno reagendo, è segno tangibile della loro volontà e di quella dei lavoratori di sfidare la situazione per produrre, lavorare, esportare. I danni ammontano nella nostra regione a 12 miliardi di euro. Abbiamo già recuperato circa 8,5 miliardi di risorse, di cui 6 miliardi saranno a disposizione a inizio 2013 per la ricostruzione di imprese e abitazioni”.
Francesca SCARABELLI