Essere donna non è facile. Non lo era in passato quando alle donne veniva negato ogni sorta di diritto e non lo è oggi in una società che la rende ancora vittima di violenze fisiche e psicologiche. E se le donne occidentali soffrono ancora di forme di pregiudizio sul lavoro e in famiglia, le donne orientali fanno ancora fatica ad affermarsi non solo in quanto donne, ma semplicemente in quanto persone. Maria Grazia Severi, brand emiliano di moda da sempre sensibile al sociale, vuole lanciare un forte segnale a tutte quelle donne che vivono nella paura della violenza. In collaborazione con Maria Grazia Cucinotta, ambasciatrice di Pangea Onlus, Maria Grazia e Francesca Severi hanno lanciato una capsule collection, i cui proventi saranno devoluti a favore delle donne in India.
Con quale spirito è nata questa iniziativa?
Questa iniziativa è nata con l’intento precipuo di aiutare le donne. Il binomio con Maria Grazia Cucinotta è per noi molto importante, perché lei è una donna che ci rappresenta in maniera attuale. È una donna attenta al mondo femminile, alle donne che soffrono, che hanno bisogno, e inoltre credo che questa iniziativa sia interessante perché noi che amiamo il nostro lavoro devolviamo una parte a Pangea per aiutare le donne in India. Credo che questo sia importante per ribadire il nostro assoluto no alla violenza sulle donne.
Maria Grazia Severi non è nuova a questo tipo di iniziative…
Assolutamente no, abbiamo già fatto altre cose in passato. La nostra è un’azienda modenese, quando c’è stato il terremoto che ha colpito la nostra popolazione, abbiamo avuto l’esigenza, noi che siamo stati tanto fortunati da non avere danni, di aiutare le persone e le famiglie che avevano bisogno, le persone più immediatamente vicine a noi.
Quindi la moda non è soltanto leggerezza, lustrini e paillettes
No, non lo è assolutamente. E noi cerchiamo di dimostrarlo in maniera concreta attraverso queste iniziative. La moda è comunicazione. Attraverso la moda si può arrivare a tutte le parti del mondo. Quello che noi, ad esempio, vogliamo trasmettere tramite questa iniziativa è che la donna deve essere libera di poter vestire come meglio crede senza la paura della violenza perché veste in maniera audace. La donna deve sentirsi bene con un abito e metterlo quando vuole senza alcun timore. Inoltre, la moda può aiutare tante persone a livello economico e moralmente credo sia un dovere per tutti noi che facciamo questo mestiere farlo.
Quanto è importante il Made in Italy?
Il Made in Italy sta diventando sempre più raro. Credo sia molto importante perché è un modo per distinguersi dagli altri. La nostra è un’azienda fatta prevalentemente da donne e abbiamo ancora molta artigianalità. Il nostro è un prodotto vivace, un prodotto che si distingue e credo che rappresenti bene il Made in Italy.
Quindi Made in Italy non è soltanto un marchio…
assolutamente, no. Il Made in Italy è innanzitutto un valore. Ci crediamo fortemente e per questo l’estero ci apprezza tanto.
Le vostre aziende sono tutte in Italia?
Certamente, sono tutte in Italia. Non ci piace delocalizzare, noi all’estero ci vendiamo soltanto.
È un periodo felice per le sorti delle aziende e della vostra in particolare?
Non posso dire che sia un periodo facile. Abbiamo ancora grande entusiasmo, questa è la verità, nella grande difficoltà. Ci stiamo impegnando tanto. Siamo emiliani, siamo un popolo che si rialza e noi andiamo avanti con grande entusiasmo.
Pinella PETRONIO