Sembrano non esaurirsi le buone nuove in casa Etro. Dopo il lancio del nuovo sito e il debutto nell’e-commerce, il brand milanese è pronto a buttarsi in una nuova avventura chiamata Estremo Oriente.
La casa di moda ha infatti intenzione di spingere l’acceleratore sul mercato cinese tramite la costituzione di Etro China, società che servirà a gestire direttamente il business in Asia dalla famiglia Etro. Se da una parte l’azienda resta un “affare di famiglia” saldamente controllato da Gimmo Etro e i suoi quattro figli (Jacopo, Ippolito, Kean e Veronica), dall’altra la società meneghina è consapevole della crescente importanza costituita dal mercato asiatico che oggi pesa per il 5% sul fatturato totale del gruppo. Solo nel 2012 la griffe si è attestata a 320 milioni di euro, in progressione dell’11% sul 2011, con una quota dell’81% di export.
“L’operazione Cina”, dunque, ben si inserisce nel nuovo quadro strategico di crescita del brand dopo, appunto, il debutto dello store online che si affianca alla rete retail che oggi conta 200 punti vendita, di cui 100 a gestione diretta e destinati a diventare 220 alla fine dell’anno.
In Cina Etro ha voluto replicare l’operazione di successo della passata Etro Japan (2008), mossa che ha contribuito a portare il Giappone a essere il quinto mercato per l’azienda. A confermare tale scelta è stato Ippolito Etro, direttore generale e stratega dell’azienda.
Ad oggi la griffe conta dieci negozi in Cina e si prepara ad aprirne altrettanti nel 2013, tra l’entroterra e Hong Kong. «Grazie a queste operazioni contiamo di portare la Cina tra i primi tre mercati di riferimento entro il 2015», ha concluso Ippolito Etro.
Giulia DONDONI
e-commerce, Etro, Etro China, Etro e-commerce, Etro Japan, famiglia Etro, fatturato totale, Gimmo Etro, Hong Kong, Ippolito Etro, Jacopo Etro, Kean Etro, mercato cinese, rete retail, sito Etro, Veronica Etro