di Enrico MASSERINI e Davide MAPELLI
Oggi torniamo a parlare della mitica Casa di Sciaffusa e lo facciamo per analizzare due famiglie di prodotti che giocano la carta della sportività a 360 gradi: Aquatimer ed Ingenieur.
La maestria di IWC nel produrre orologi robusti e polivalenti è cosa nota: chi non ricorda gli orologi Porsche Design che hanno aperto una nuova via nel settore degli sportivi? Oggi, dopo l’ingresso diretto di Porsche (attraverso Eterna) nel settore non sono più in produzione ma ancora si possono trovare in ottime condizioni e sono molto ambiti dalle case d’asta certe di poterli piazzare a prezzi rilevanti.
IWC presenta in catalogo tre grandi collezioni sportive: la linea Pilot, dedicata al mondo del volo, nata a metà degli anni Trenta del Novecento assieme alla crescita prepotente dell’aviazione civile e militare, la linea Ingenieur, che echeggia lo spirito delle grandi invenzioni tecniche e le missioni esplorative del Novecento e la linea Aquatimer, di vocazione (come di capisce chiaramente dal nome…) marina.
Partiamo con gli Aquatimer: il primo modello storico risale al 1967, cassa tonda con quadrante nero e lunetta per il calcolo dei tempi di immersione girevole all’interno dell’orologio, azionabile tramite una corona aggiuntiva. In tempi recenti il design è mutato con l’introduzione della lunetta girevole esterna, accresciute dimensioni, bracciali e cinturini in gomma.
La collezione attuale di questa famiglia è composta da cronografi, solo tempo e profondimetro. Il crono è disponibile in due versioni: quello in acciaio (sia naturale che con trattamento superficiale di vulcanizzazione che lo rende nero) con movimento 79320, data e giorno della settimana, derivato dal calibro 7750 Valjoux ed il più pregiato modello in oro con movimento di manifattura 89361 che presenta ad ore dodici il quadrantino addizionale di ore e minuti crono. Per tutti cassa tonda da 44mm ed impermeabilità garantita a 120 metri.
Ma il modello distintivo è sicuramente l’Aquatimer Deep Two, moodello sub con profondimetro meccanico. L’orologio ha una corposa cassa da 46mm in acciaio, ghiera girevole unidirezionale per i tempi di immersione, quadrante nero con data al tre, corredabile di cinturino in gomma e bracciale. Sulla zona periferica del quadrante da ore sei ad ore dodici trova posto la scala del profondimetro meccanico con due indicatori: quello blu che determina la profondità istantanea e quello rosso che si fissa ad indicare il picco di immersione raggiunto. Una vera chicca per intenditori ed un utilissimo strumento per i professionisti delle immersioni con le bombole.
E come risponde Ingenieur a questi capisaldi dei mari? Il nome entra nel catalogo della Maison nel lontano 1955, dotato di uno dei primi movimenti a ricarica automatica che avveniva in entrambi i sensi di rotazione. Nel tempo vengono introdotte altre caratteristiche distintive quali gli elementi in gomma per l’assorbimento degli urti e la cassa in ferro dolce per la protezione del movimento dai campi magnetici fino al modello del 1989 in grado di resistere a campi di 500.000 ampere/metro, per questo divenuto molto comune tra chi lavorava nel settore della ricerca dove esistono macchinari in grado di generare fortissime interferenze elettromagnetiche capaci di arrestare completamente il meccanismo dell’orologio.
La famiglia Ingenieur oggi vanta modelli con cronografo, anche sdoppiante e solo tempo. Per tutti viene usata la tipica e “mitica” cassa dalla forma esagonale completata dalla famosa lunetta tonda liscia decorata da cinque viti disposte a pentagono.
Degni di nota sono il modello cronografo che vanta lo stesso sofisticato calibro di manifattura montato nell’Aquatimer gold, descritto poc’anzi ed il crono sdoppiante con cassa in titanio di recente introduzione. Entrambi i cronografi esprimono al meglio la filosofia Ingenieur: orologi dalla grandi prestazioni pensati per tutte le attività dove la precisione e l’affidabilità sono cruciali, sia in cima ad una montagna che in un bunker di ricerca.
Ma il pezzo Mayrmente filologico alla lunga storia della collezione che vanta tantissimi estimatori resta sicuramente il modello solo tempo, oggi presentato in una cassa in acciaio da 46mm denominato Ingenieur Automatic Mission Earth. All’interno troviamo tutte le peculiarità che ne hanno fatto la leggenda che è oggi: calibro automatico di manifattura con sistema Pellaton di ricarica protetto dalla seconda cassa in ferro dolce resistente a magnetismi di 80.000 ampere/metro, sistema di assorbimento degli urti, impermeabile a 12 bar come i cugini Aquatimer.
Cosa pensiamo di questa sfida? Un bel match, non c’è che dire. I contendenti sono di altissimo livello, IWC una garanzia di qualità, affidabilità e tenuta del valore nel tempo. Diamo un nove pieno agli Aquatimer ma ci inchiniamo a sua Maestà, l’Ingenieur, di cui siamo fan accaniti.
Dubbi non ne abbiamo: dieci con lode all’Ingenieur Automatic che ci può seguire ovunque vogliamo andare senza stonare mai ed al contempo ci regala la certezza di indossare al polso un’icona senza tempo di stile e puro piacere…