Big G vale doppio, o meglio l’azienda di Mountain View doppia Microsoft e si aggiudica il secondo posto, dietro la Apple, fra le aziende high tech quotate in borsa.
La capitalizzazione attuale di Google è pari a 249,9 miliardi di dollari al Nasdaq di New York, contro i 247,2 miliardi di dollari totalizzati dal colosso fondato da Bill Gates. Inarrivabile in vetta alla classifica, il sogno americano di Steve Jobs, la Apple con una capitalizzazione di 618,1 miliardi di dollari.
L’avventura di Google è la storia di due giovani ricercatori di Stanford, Sergey Brin e Larry Page – oggi al quinto posto nella classifica degli uomini più potenti del mondo secondo la classifica di Forbes – cominciata 14 anni fa con un start up, prima in un garage, poi in un incubatore tecnologico di Palo Alto. Il loro sogno? Costruire un motore di ricerca, che oggi è una macchina da soldi grazie alle inserzioni commerciali e alla pubblicità online.
Lo sbarco a Wall Street di Big G risale al 2004: le azioni di Google entrano in borsa con un prezzo di 85 dollari, e nel giro di una sola giornata di contrattazioni salgono a quota 100,34 dollari. Oggi, otto anni dopo, il loro valore è stimato attorno ai 761,78 dollari.
Quali le ragioni del successo? Youtube, cloud computing, chrome, chrome os, ma soprattutto la capacità di reinventarsi costantemente: nel 2005 Google acquista la startup Android, la stessa società che ha dato vita al sistema operativo utilizzato sul 64% degli smartphone di tutto il mondo.
E ancora è notizia di qualche giorno fa, che in Italia la raccolta pubblicitaria del colosso di Mountain View ha superato quella della Sipra, la concessionaria della Rai, aggiudicandosi il secondo posto dietro a Publitalia.
Alessia CASIRAGHI