Qual è l’Alfa Romeo che più di ogni altra potrebbe far (ri)tornare gli alfisti ai vecchi fasti di un tempo? Senza ombra di dubbio l’Alfa Romeo 4C.
Troppo tempo è passato dai tempi che furono, quando il biscione era la casa sportiva per eccellenza. Oggi purtroppo se si vuole una vettura di un certo livello ci si deve spostare verso la concorrenza tedesca. Non perché l’Alfa dell’era Marchionne non abbia sul listino autovetture valide e sportive, ma di certo, allo stato attuale, sono presenti alcuni vistosi buchi. Su tutti l’assenza di una cupè 2 posti secca e rigorosamente a trazione posteriore.
Se ne parlava da diverso tempo e finalmente l’Alfa Romeo 4C sembra concretizzarsi materialmente. Si parla infatti dell’estate 2012: 6 mesi prima del Salone di Detroit 2014.
Beh di tempo ne deve passare ancora, ma già che siano state predisposte le basi della presentazione può considerarsi un qualcosa di positivo. L’obbiettivo della 4C è anche quello di segnare nuovamente lo sbarco di Alfa Romeo in terra americana.
Sotto il cofano della 4C dovrebbe finire il nuovo 1.8 turbo FPT: 4 cilindri ad iniezione diretta di benzina, doppio variatore di fase continuo, turbocompressore, ed un rivoluzionario sistema di controllo definito “scavenging” che elimina il cosiddetto “turbolag”.
Sarà poi interamente realizzato in alluminio. Questo nuovo propulsore erogherà una potenza di oltre 250 CV e, in accoppiata con il peso piuma della 4C (intorno agli 850 kg grazie all’utilizzo di materiale in fibra di carbonio), farà letteralmente volare la nuova Alfa.
In realtà questo motore è un’evoluzione di quello attualmente in dotazione di alcuni modelli in produzione, vedi la Giulietta Quadrifoglio Verde, e si integra perfettamente con la tecnologia Alfa D.N.A.
Insomma a conti fatti l’Alfa Romeo 4C dovrebbe avere tutte le caratteristiche che attualmente mancano al biscione. Telaio leggero e in alluminio, trazione posteriore, agilità e potenza. Per quanto concerne lo stile, quello l’Alfa, e in particolar modo la 4C, ne ha da vendere, con buona pace dei concorrenti tedeschi all’affannosa e continua ricerca di corsi stilistici di classe.
Emiliano RAGONI