Tra moda e cinema quale delle due arti (ci concediamo il lusso di definire tale anche la moda e non inorridite) debba ringraziare l’altra è difficile capire, talmente stretto è il sodalizio che con gli anni si è innescato. Sarebbe un po’ come capire se è nato prima l’uovo o la gallina. Provare a risolvere la questione sarebbe un po’ come provare a trovare la quadratura del cerchio, masticando un chewing gum. Non si può. Lungi da noi addentrarci in questi meandri, vogliamo sottoporre alla vostra attenzione come non solo il cinema, ma anche la televisione ha avuto un ruolo preponderante nel riuscire, oltre a lanciare delle tendenze, a creare delle fashion icon.
Pensiamo un po’ a Sarah Jessica Parker & Co. in Sex And The City: Carrie e le sue amiche, per il loro stile di vita tra ristoranti di lusso, alta moda e scarpe con il tacco altissimo, sono diventate nel giro di sei stagioni delle vere e proprie icone di riferimento per le giovani trentenni e non solo che guardavano ai loro look come fonti ispirazionali. Non solo. Quello che Carrie Bradshaw (questo il nome della protagonista interpretata da Sarah Jessica Parker), ossessionata dalle scarpe con il tacco, è riuscita a fare ha davvero dell’incredibile. Manolo Blahnik e Jimmy Choo devono molto, ad esempio, a questa serie Tv. Non c’è puntata in cui Carrie non nomini gli shoes couturier, in cui non abbia in mano un sacchetto con i loro nomi stampigliati. E’ grazie a Sarah Jessica Parker che Manolo Blahnik e Jimmy Choo hanno smesso di essere solo scarpe di lusso e sono diventati oggetto del desiderio. Ed è sempre grazie a Sarah Jessica Parker che il mondo universo ha scoperto che la baguette non è solo lo sfilatino francese, ma anche una borsa di Fendi.
E se dopo Sex and The City molte sono le serie Tv in cui la moda e i suoi marchi ricoprono un ruolo fondamentale (pensiamo a telefilm come Gossip Girl o Cashmere Mafia), ancora più forte è la spinta data dalle attrici di Hollywood a tanti marchi della moda e della bellezza. Quando parliamo di spinta, chiaramente, non vogliamo dire che le maison in questione avessero bisogno delle varie Marilyn Monroe e Grace Kelly per affermarsi; intendiamo piuttosto sottolineare che è grazie ai loro volti che i marchi del lusso sono riusciti a diventare pop.
Prendiamo, ad esempio, Audrey Hepburn. Il suo sodalizio con la moda nasce sin dalle sue prime apparizioni sul grande schermo: dopo il film Colazione da Tiffany, i gioielli della maison d’haute joaillerie sono diventati tra i più desiderati in assoluto, sogno di fidanzate che immaginano il proprio uomo in ginocchio con in mano una scatoletta azzurra con il fiocco bianco. Sempre nello stesso film, l’attrice riuscì a rendere imprescindibile must have il tubino nero di Hubert de Givenchy, di cui fu la migliore testimonial, che insieme ad uno chignon alto e una collana millefili di perle sono diventati la quintessenza dell’eleganza, perfetti ad ogni ora del giorno e della notte.
Non possiamo dimenticare nemmeno Marilyn Monroe, che alla domanda di un giornalista che le chiedeva che cosa indossava per dormire la notte, rispose con quella semplicità naif di bambina in un corpo da donna “Solo due gocce di Chanel n.5“, facendo diventare il profumo nato dal genio di Coco Chanel una vera icona. Quando pensiamo a Marilyn ci viene in mente anche Salvatore Ferragamo, ciabattino delle dive, le cui creazioni la Monroe indossò in moltissimi dei suoi film.
Jane Birkin, poi, ispirò il designer di Hermès per la creazione di una borsa che fosse comoda, funzionale e anche elegante, a cui la maison diede il nome dell’attrice. Stessa sorte toccò ad un’altra borsa di Hermès che prese il nome di Kelly, come oMay all’indimenticata attrice e icona di stile, nonché principessa di Monaco, Grace Kelly, che in uno scatto diventato celebre in tutto il mondo usò la borsa disegnata dalla casa di lusso francese per nascondere la sua gravidanza agli sguardi indiscreti dei fotografi.
Simbolo di una femminilità bambina e irriverente, da vera Lolita, è stata Brigitte Bardot, il cui look con pantaloni bianchi Capri che le arrivavano al polpaccio, maglie a righe e ballerine, sfoggiato a St. Tropez, è stato molto ammirato ed è emulato ancora oggi. Grande appassionata di ballerine, la Bardot andava pazza per quelle di Repetto, che, insieme alla solita Audrey Hepburn e Jacqueline Kennedy, ha contribuito a fare entrare nel mito.
Pinella PETRONIO
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