Arriverà nelle sale italiane a March (distribuito da Lucky Red), ma intanto è stato presentato al Festival di Berlino che ha aperto i battenti da 2 giorni. Yves Saint Laurent, la biografia patinata dedicata al grande stilista francese, diretta da Jalil Lespert, è stato presentato tra grandi applausi, dopo avere già venduto un milione di biglietti ad un mese dall’uscita nelle sale francesi.
La moda al cinema è un vero trend degli ultimi anni: dall’arrivo nelle sale de Il diavolo veste Prada, diventato un cult, sono proliferati documentati sul tema. Il primo fu Valentino – The last emperor del giornalista Matt Tyrnauer che nel 2008 ebbe gli onori dei red carpt più disparati, da quello intellettuale-chic del Sundance a quello patinato del Festival di Venezia, sfiorando col racconto dei 45 anni di carriera di Valentino Garavani perfino la nomination all’Oscar, mentre oggi si lavora alla sua trasposizione in formato musical. Con abiti Valentino, ovviamente.
Poi è stata la volta della diavolessa che veste Prada, ovvero Anna Wintour e del suo The september issue che racconta la realizzaizone del numero diSeptember(il più importante) di quella che viene cosniderata la Bibbia della moda: Vogue. Eroina del nuovo millennio, donna al potere e di stile, la signora Wintour si mostrò per la prima volta anche nei suoi aspetti più personali, svelando un “cuore da mamma”, nonostante le accuse di essere un vero robot.
Lo stesso Yves Saint Laurent fu già protagonista di un documentario che si concentrò più sulla storia d’amore tra lo stilista e Pierre Bergé, che sull’avventura professionale di uno die più grandi geni della moda. L’amour fou di Pierre Thoretton inizia proprio con l’incontro dei due al funerale di Christian Dior e ricostruisce, tra luci e ombre, la loro tormentata storia d’amore durata una vita intera.
Il film Yves Saint Laurent presentato a Berlino è stato patrocinato dallo stesso Pierre Bergè che ha approvato (o collaborato?) la sceneggiatura, ha prestato oggetti, bozzetti e abiti per il set e soprattutto ha permesso al bravissimo Pierre Niney, l’attore che interpreta lo stilista, di indossare gli originali occhiali da cui il genio di Yves osservava il mondo e le donne, sempr eun po’ in disparte, da timido quale è stato per tutta la vita. Ma in autunno si attende un altro biopic sullo stilista, voluto invece da Francois Pinault, proprietario del marchio Saint Laurent e diretto da Vincent Bonello, un progetto che ha già fatto storcere il naso a Bergé: nella vita di Yves e nella loro storia d’amore, non mancano infatti eccessi, tradimenti, alcol e droghe.
Andrea VIGNERI