“Quand il me prend dans ses bras, il me parle tout bas, je vois la vie en rose” (Quando mi prende fra le sue braccia, e mi parla con tono basso, desidero davvero una vita rosea) cantava Edith Piaf. Quanto sarebbe bello se il vostro lui per il giorno di San Valentino vi sorprendesse con una cenetta intima e il sottofondo di questa canzone romantica che ha fatto la storia della musica? Una serata perfetta che diventerebbe ancora più bella e magica se, mentre vi sussurra parole d’amore, vi porgesse una flûte di frizzanti bollicine rosate.
Pensando a tutti gli innamorati, per il giorno più tenero dell’anno, Berlucchi ha voluto proporre una delle sue cuvée più prestigiose: il Max Rosé. Un vino dal sapore pieno e vellutato, caratterizzato da note di frutti bosco e frutta matura, che ha fatto la storia della maison bresciana. Fu proprio Guido Berlucchi, infatti, a concepire il primo metodo classico rosé in Italia, sotto richiesta dell’antiquario milanese del colto e raffinato antiquario milanese Max Imbert.
Perdutamente innamorato del rosé francese, Imbert chiese a Berlucchi di realizzare con le uve Franciacorta un vino che ne rievocasse i profumi e il sapore. Utilizzando il poco Pinot Nero allora disponibile nel territorio, l’enologo Franco Zilliani sigillò mille bottiglie di rosé a cui volle dare il nome dell’antiquario milanese. Il resto è storia. Da allora il rosato di casa Berlucchi è uno dei più amati e usati per brindare nei momenti di festa e nelle occasioni più speciali.
Se, invece, non fate parte della schiera di innamorati che il giorno di San Valentino festeggeranno l’ammmore, fa nulla. Prendetevi del tempo per voi stessi, stappate una bottiglia di Max Rosé, coccolatevi e godete della vostra stessa compagnia. Perché quando ci si vuole bene, non si è mai soli.
Pinella PETRONIO
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