Quando si ha alle spalle una storia importante, ricca, esemplare, trasformata per di più da una tragedia in mito, si corre seriamente il rischio di non riuscire a scrivere delle nuove avvincenti pagine della moda, della cultura. Versace, con le sue dive, le rock star e le principesse, ha dimostrato negli anni di sapere preservare l’identità di un marchio e al tempo stesso di raccontare la contemporaneità. Lo dimostra la collezione dell’autunno inverno con l’invenzione del Vunk, lo dimostrano le sirene cyber dell’alta moda, e più in generale l’intuizione di Donatella Versace di guardare oltre i successi del passato, tramontata definiticamente l’era delle “sporcaccione” di lusso (come amava definire Natalia Aspesi le donne sexy e ultra-glamour di Gianni Versace) e dare invece una corazza, a volte sottile e fluttuante, alla forza delle donne contemporanee.
Una premessa doverosa per spiegare la scelta della nuova testimonial per la primavera estate 2014: se infatti la società cerca un nuovo partner, ha intanto trovato una nuova grande amica: Lady Gaga. La pop star, il cui disco Artpop è in vetta alle classifiche mondiali, è la protagonista della nuova campagna pubblicitaria scattata dal duo Mert Alas & Marcus Piggott a Londra che ritraggono Gaga in un salotto contemporaneo, sdraiata su un lussuoso divano con una lunga chioma platino, ad immagine e somiglianza proprio di Donatella Versace.
“Sono onorata che la mia amica Lady Gaga sia il volto della nuova campagna Versace. Volevo catturare la sua vera bellezza e il suo spirito con immagini eleganti e affascinanti. Per me è come una di famiglia, l’incarnazione del DNA Versace”, così ha commentato la stilista. Affetto e stima ricambiati da Lady Gaga con Donatella, uno dei brani più amati del nuovo disco in cui la descrizione di Donatella Versace si confonde con quella della stessa Gaga e in generale della donna incarnata dalla Medusa: “I’m blonde, I’m skinny, and I’m a bit of bitch”. Prosegue così una gloriosa tradizione, iniziata con Elton John, di musicisti che, incontrando lo sguardo della Medusa, ne restano stregati, al punto da dedicare al mondo Versace dei loro lavori.
Il legame tra la casa di moda e la regina del pop è presto spiegato: la ricerca costante, l’interesse per l’attualità, l’amore per l’arte contemporanea (Lady Gaga è stata tra le altre cose protagonista di una performance di Francesco Vezzoli, ed è grande amica di Marina Abramovich che l’ah sottoposta ad una sessione intensiva del suo leggendario metodo).
Tutto è iniziato con il discusso video di The edge of glory nel 2011, in cui Gaga indossava degli abiti Versace degli anni ’90, esattamente come nel June di quell’anno quando alla cantante bastò alzare la gonna dalla stampa optical per conquistare il popolo gay accorso ad ammirala all’Europride di Roma. Proprio quando cresceva l’attesa per la collezione Versace for H&M, Lady Gaga è diventata una testimonial ufficiosa di quell’operazione, accrescendo tra i giovani il desiderio di palme o geometrie black and white.
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E dall’archivio si è passati presto alle collezioni disegnate da Donatella: dai fiori liberty stilizzati in chiave pop di qualche inverno fa all’abito rosa della primavera estate 2014 con cui Lady Gaga si è presentata agli American Music Awards 2013. In sella al cavallo, perchè la donna Versace non è certo tipa da aspettare il principe azzurro per un passaggio.
Andrea VIGNERI