Dagli anni Settanta fa e detta moda. La stessa che nasce dalle vie della Capitale immortalate da Federico Fellini, quella che da oltre quarant’anni si contraddistingue per uno stile altamente femminile, con linee ampie che prendono forma attorno al corpo. Il New York Times l’ha consacrata “Regina del Cashmere”; il resto del mondo l’ha ammirata nel 1988 quando fu la prima stilista italiana ad avere il privilegio di sfilare in Cina in tempi non sospetti. Parliamo di un’ambasciatrice del made in Italy in tutto l’ecumene del fashion, come no. Lei è Laura Biagiotti.
La storia della grande azienda di moda romana che porta il suo nome, eccellenza italiana prima ancora che laziale, inizia nei lontani anni ’60 quando, seguendo le orme della madre Delia Soldaini Biagiotti (fondatrice di un importante atelier) Laura comincia a collaborare con illustri nomi del fashion system italiano, da Roberto Capucci a Rocco Barocco.
Nel 1972 la sua prima collezione personale sfila a Firenze: immediatamente l’attenzione della stampa e dei buyer viene catapultata su di lei. Il resto è leggenda.
Dal 1980 Laura Biagiotti vive e lavora nella campagna romana di Guidonia, in un castello dell’XI secolo riportato all’antico splendore insieme al marito Gianni Cigna, prematuramente scomparso nel 1996.
La chiave del successo dell’azienda? Laura Biagiotti è capace di generare un fatturato, solo con la prima linea, di circa 6 milioni di euro, per un giro d’affari globale stimato intorno ai 250 milioni di euro.
Il merito risiede sicuramente nell’attenzione per le materie prime e per il dettaglio, che la stilista mette in ognuno dei suoi capi.
Un ruolo rilevante lo fa la scelta della lana cashmere, prezioso filato usato fin dalla prima collezione che le è valso il soprannome di Queen of Cashmere.
Un altro elemento da non sottovalutare sta nell’eleganza che contraddistingue lo stile Biagiotti: la sua è una donna super femminile, mai volgare, che la stilista veste da capo a piedi. Collezioni moda, accessori, borse, occhiali, lingerie, linea casa e (soprattutto) profumi: sono quest’ultimi prodotti insieme al Gruppo Procter & Gamble a fare le percentuali più importanti del fatturato della maison.
Ma veniamo all’azienda.
Da oltre dieci anni Laura Biagiotti è guidata dall’amministratore delegato Fabio Virgilii. Da sempre, è diretta nel pieno rispetto dello stile made in Italy, tanto da incoronare Laura Biagiotti numero uno di numerosi e prestigiosi riconoscimenti: Donna dell’Anno (1992, New York), Trofeo Marco Polo per aver portato l’industria italiana in Cina (1993, Pechino), Cavaliere del Lavoro per la diffusione del marchio made in Italy nel mondo (1995), Premio Marisa Bellisario e il Premio Speciale alla Carriera della Camera Nazionale della Moda Italiana consegnato in diretta sulla scalinata di Piazza di Spagna (2002), Leone d’oro per la moda (2007, Venezia), Premio America della Fondazione Italia USA (2011).
I suoi Paesi di riferimento? Russia, Stati Uniti, Germania, Dubai e persino l’ Egitto: qui ancora si ricordano quando Laura Biagiotti fu madrina della serata benefica di raccolta fondi, in aiuto alla Croce rossa egiziana. Era il 1997.
Sì perché la “Regina del Cashmere” è da sempre attenta anche al mondo del charity.
E’ di questi ultimi tempi la campagna “A t-shirt for life” realizzata insieme all’Unicef con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana a sostegno della campagna Vogliamo Zero, contro la mortalità infantile. La maison romana ha partecipato firmando magliette insieme ad altri grandi della moda come Missoni, Marella Ferrera e Alviero Martini.
Dopo tanti successi, come vede Laura Biagiotti il futuro? A presto con la risposta…
Giulia DONDONI