Mancano 24 giorni e poco meno di 12 ore alla riapertura di uno dei gioielli della Laguna di Venezia. L’Hotel Gritti sul Canal Grande tornerà agli antichi fasti dopo 15 mesi di restauro e 35 milioni di euro spesi per far rivivere le camere amate, tra gli altri, da Ernest Hemingway e Peggy Guggenheim. Gente che di posti belli e alta italianità se ne intendeva, eccome.
31 January 2013: data di grande apertura. February 2013: mese a partire dal quale la struttura di alta hotellerie già inclusa nel Gruppo Starwood – Luxury Collection Hotels & Resorts riprenderà a registrare le sue prenotazioni. In tempo per Carnevale, dunque.
Cosa troveranno i fortunati ospiti? Dieci camere in meno ma più spazio per chi vorrà coccolarsi in una delle prestigiose suite. Una scelta voluta per far tornare il palazzo nobiliare all’eleganza di un tempo. Arredi catalogati e restaurati sotto la sapiente mano delle più abili manifatture locali. Qui il design è cosa di lusso. Il progetto, studiato d’accordo con le Soprintendenze per non ledere la storicità del luogo, prevede il riallestimento di 61 camere e 21 suite, con una facciata tornata ad essere color bianco cremisi, la stessa voluta nel 1525 (anno di edificazione del Gritti) e che per anni ha accolto i fasti del Doge Andrea Gritti e della sua famiglia: tutt’intorno sarà circondato da una vasca anti-acqua alta per proteggere fondamenta ed esterni dalle maree della Laguna.
Lampadari perfettamente tintinnanti, specchi lucidati, tappezzerie rimesse a nuovo, argenti puliti, marmi lustrati: secondo il portale Nuovavene zia.gelocal il merito va alle ditte locali Erminio Asin, Giovanni e Vincenzo Barbini, Galliano Ferro, Belliato, Tonon, Rubelli. Solo l’interior design è cosa straniera: porta la firma di Chuck Chewing dello studio americano Donghia Associates. Il panorama, però, resta quello tipicamente italiano e lagunare. E per una notte veneziana così cosa saranno mai 9.500 euro a notte, Iva inclusa?
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