Se la chiamano Costa del Sol non si troverà il freddo che c’è qua. Se questa e la patria (anagrafica) di Picasso, motivi per esplorarla e concedersi quattro giorni, come minimo, a tutto relax varrà pur la pena di regalarseli. E c’è da scommettere che ci sarà pure parecchio da vedere.
Ora, l’esperimento, se così lo vogliamo chiamare, è iniziato qualche me se fa, quando siamo volati a Málaga per un viaggio stampa guidato dall’Ufficio Spagnolo del Turismo.
Una sorta di “aspettando Picasso Milano“. Come si dice: se Maometto non va alla montagna la montagna va a Maometto? Ci sarà ancora tempo per esplorare il dinamico mondo del Pablo mondiale, a Milano, in quella che è già stata definita come la mostra più visitata del 2012. Prima ancora che il suo mito venisse confermato a Palazzo Reale, però, noi del GiornaledelLusso siamo stati ospiti in casa sua. Le aspettative? Confermate. Lo diciamo a distanza di tempo, quindi non mossi dal fisiologico entusiasmo che ogni bel viaggio ti dà al momento del ritorno.
In conclusione: se vuoi regalarti un po’ di tempo a tu per tu con il genio di Guernica non puoi non fare un salto a Málaga.
Il nostro tour ci ha portati attraverso le vie, i luoghi, i ritrovi di un “Pablo Ruiz” bambino, alla scoperta della piazza della sua infanzia, Plaza della Merced, su cui insiste la piacevole Casa Natale di Picasso (Fundación Picasso | Museo Casa Natal de Málaga), la casa paterna affittata nel 1876-1878 e che conserva i cimeli di famiglia, dalle foto in bianco e nero di un piccolissimo Pablo alle ceramiche della Fondazione d’Arte Serra con gli animali da lui preferiti, dalla civetta (animale notturno come lui) alla iconica “paloma”, colomba. Sì, come il nome di una delle sue figlie (d’arte) predilette. Al primo piano dell’edificio, un’infilata di stanze permette l’incontro con scatti rubati durante le vacanze estive sui monti, l’abitino del battesimo e la cappa con cui venne sepolto, dono del torero “El Cordobes“, la ricostruzione dello studio del padre, pittore, fonte di ispirazione e mentore di un genio cresciuto con lui al’interno della Scuola locale di Belle Arti e nel “cenacolo” dell’attigua Farmacia Mamely, la più antica della città, la “lugar de tertulias”, il luogo di ritrovo del padre in C/ Granada 75.
Imboccando la strada che porta al mare c’è la Chiesa di Santiago con la vicina Parrocchia “del perdono per i carcerati”: in una delle prime cappelle di destra si conserva il lunghissimo certificato di battesimo di Picasso (si parte da Pablo Ruiz e giù per altri 20 nomi, circa), ma per un incontro ravvicinato con la sua arte non si può prescindere dal Museo Picasso al Palacio de Buenavista di Málaga, un gioiello d’arte moresca (secolo XVI, unico esempio in città di architettura civile di età Rinascimentale) e picassiana insieme.
Qui, grazie alla donazione della collezione personale degli eredi del genio, Christine e Bernard Ruiz Picasso, oltre 200 opere in esposizione permanente da dieci anni raccontano al grande pubblico tutti gli stili della sua produzione artistica suddivisi in aree tematiche: la femminilità, il ritratto, la realtà frammentata e sensoriale dell’esperienza del cubismo, le due donne della sua vita, la fotografa surrealista Dora Maar e la signora effigiata in Guernica, Marie Thérèse Walter, l’arte primitiva, ready made ed esperimenti.
Ma per chi ama tuffarsi nel mondo andaluso e un po’ gitano, una visita al Museo Carmen Thyssen è un’occasione da non perdere. Ad un anno e mezzo dall’inaugurazione, sono stati 250 mila i visitatori a non aver perso l’invito. Basta non lasciarsi demotivare dal ritratto della ricca baronessa mecenate versione Barbie al primo piano della posada del patio principale. Il Palacio de Villalón di Calle de la Compañía, 10 è un percorso di tre piani a tutti bandoleros, Bajalor, boleras (le ballerine di flamenco), gitanos, paesaggi, scene di vita quotidiana (dal “borracho” alla rissa in cantina, “La Reyerta”) realizzati da José Garcia Ramos (1885 circa) e da tutti quei pittori spagnoli e internazionali che fino al 1949 circa hanno raccontato il variegato mondo della Costa del Sol.
Una città di mare, un cuore di ospitalità popolato da gente aperta, vivace, allegra in un mondo fatto di sole, tori e corride che trova nella Plaza de Toros il suo esempio più magniloquente. E’ La Malagueta: realizzata nel 1876 con un diametro di 54 metri ed una capienza di 11 mila persone, resta la seconda arena della Spagna per pubblico, cartellone ed una scuola che fa proseliti, lo assicuriamo, dalla tenera età di 8 anni e da 16 anni in su, a questa età i toreri possono cominciare ad esibirsi in pubblico con tanto di capote, la pesantissima, iconica mantella rossa.
Dall’ultimo piano della struttura si gode un panorama mozzafiato. Perché, come per ogni città di mare, anche a Málaga non mancano i tour panoramici, a pelo d’acqua, come il Molo Uno ricco di localini e ristoranti, o con i piedi ben piantati per terra tra palme, zagare, viette e boulevard.
Da sotto “la Manqueta”, “la Monca” torre campanaria sud della Cattedrale rimasta incompleta, abbiamo preso al volo il pratico City SightSeen che ci ha portato fino alle porte del complesso del palazzo fortificato dell’Alcazaba, sulla collina del Gibralfao. In poche parole, un presepe illuminato 365 giorni all’anno con teatro romano (I secolo) ai suoi piedi.
Su e giù. Dalla già citata Parroquia de Santiago al Museo Picasso in Calle San Agustín. Svoltando a destra, Calle Eche Garay / Calle Granada c’è Plaza de la Constitución, chilometro zero di Málaga con la fontana dei genovesi, rinascimentale, la più antica della città. Da qui parte Calle Larios, per gli amanti dello shopping e delle boutique.
Quando si mangia? In una città di mare e sole che è il secondo porto più ricercato del Paese per crociere e bien vivre -prima viene sempre la movida di Barcellona – non mancano delizie del pescato e prodotti della terra abbinati a vini deliziosi.
Diversi gli indirizzi da segnale, dal Chinitas di Calle Moreno Monroy per un pranzo tra le viuzze della città vecchia ed i mosaici di chi è passato di qui, a El Pimpi, “il Cicerone” affacciato sull’antico teatro romano della città che di giorno come di notte offre diverse sale per piccole e grandi compagnie, risate, canzoni alla chitarra, fotografie e autografi sulle grandi botti dei VIP passati di qui e poi tinto de verano (vino rosso e gazosa), ajo bianco (vellutata di zuppa d’aglio, mandorla, mela e uvetta da non perdere), mori e moriscos, fritti di mare, rosca con sardina, flamenchin (un delizioso rotolo di carne, prosciutto, forMay impanato e fritto). Per una gita sul mare, invece, e quando viene la buona stagione, il Mar de Pedregalejo (Paseo Marítimo El Pedregl, 42) propone espeto, spiedini alle sardine cotti al momento in una barca-falò davvero suggestiva, ma ci sono anche telline, torilla de camarones, e per concludere in bellezza, con un drink all’andalusa, patxaran, anice e prugnole, o orujo de hierbas, acquavite con erbe. Per i più coraggiosi.
Insomma, una terra energetica, come il suo flamenco, una città ricca di spiritualità, così tanto da raggiungere il suo culmine durante la Settimana Santa che anticipa la Pasqua – ecco un buon pretesto per ritornare -.
Al Museo de la Semana Santa, Calle Muro de San Julián 2, tra barocchissime pale d’altare, troni mastodontici (ognuno è supportato da almeno 200 persone) è narrata la storia della comunità malagueña. Quella fatta dalle cinquanta gilde e confraternite cui appartiene, di diritto, ogni abitante della città. Pure Antonio Banderas, che a Málaga è di casa e resta un mito.
Forse il tormentone della gallina Rosita di un celebre spot Tivù non è arrivato fin qui: di certo tutti lo incontrano nella deliziosa Chiesa di San Giovanni, Calle San Juan, dove Antonio è membro attivo di una Confraternita della Settimana Santa.
Terminato il tour? Verrebbe da dire di no ma abbiamo detto anche troppo. D’altronde, non è di certo un caso se Málaga è stata eletta città della cultura 2016. Impossibile per ora partire? Resta sempre valido l’invito di Milano: visto il successo di pubblico, la mostra di Picasso a Palazzo Reale è stata prorogata fino al 27 January 2013. Olé!
Per ulteriori informazioni:
MALAGA TURISMO
VISITA COSTA DEL SOL
UFFICIO ENTE DEL TURISMO SPAGNOLO – MILANO
Paola PERFETTI
24 ORE Cultura-Gruppo 24ORE, Alcazaba, Anne Baldassari, Antibes, Antonio Banderas, assessore alla cultura di Milano, Bateau-Lavoir, Casa Natale di Picasso, Cavalcata dei Magi, Chinitas, Christine Picasso, Christine Ruiz Picasso, città della cultura, City SightSeen, Coin di Piazza Cinque Giornate, collezionismo privato, Confraternita, Costa del Sol, Dora Maar, eccellenze italiane, eccellenze made in Italy, eventi di lusso, Farmacia Mamely, flamenchin, Francesco Poli, Fundaciòn Picasso, gruppi assicurativi italiani, Gruppo Unipol, Guernica (1953), Ico Migliore, Italo Lupi, La Malagueta, los mantecados, Malaga, Malaga picasso, Malaga Port, malaga tour, Mara Servetto, Marie-Thérèse Walter, Milano, milano cultura, milano fatturato, milano finanza, milano mostra picasso, mostra di Picasso a Palazzo Reale, mostra Picasso Milano, Musée National Picasso, Museo Carmen Thyssen, Museo Casa Natal de Málaga, Museo Nazionale Picasso, Museo Nazionale Picasso Parigi, Palazzo Reale, Palazzo Reale Milano, Parigi, Petit Bateau, Picasso a Milano, Picasso a Palazzo Reale, Picasso Malaga, picasso mostra milano, Plaza della Merced, ready-made, rosca con sardina, Sala delle Cariatidi Milano, Settimana della moda, speciale Natale 2012, tinto de verano, tour malaga, Unipol, visita Malaga