di Paola PERFETTI
Economia, strategie di comunicazione e di vendita, stile, lusso, esclusività e orgoglio partenopeo: c’è tutto nella preziosa chiacchierata che Domenico Menniti, amministratore delegato di Harmont & Blaine, ha riservato al Giornale del Lusso a pochi giorni dalla sua straordinaria passerella napoletana.
Sarà dedicata alla città natale della maison del Bassotto, infatti, la mattina di giovedì 9 giugno nella quale la griffe napoletana farà sfilare le proposte di moda uomo per la primavera estate 2012. ? Questa non è che una delle tantissime chicche in serbo da Harmont&Blaine per quest’anno, dalla casa del “bassotto”, infatti, c’è da attendersi sempre buone nuove: “Noi, Piccoli Bassotti napoletani, riusciremo a centrare ancora un risultato eccellente per il 2011, il nostro fatturato crescerà di circa il 20% e prevediamo, entro il 2013, di raddoppiare il nostro fatturato superando la cifra di 100 milioni di fatturato. Sarà la base per competere in un mercato sempre più globalizzato e presidiato da competitors internazionali. La partita non si gioca più a livello locale o nazionale mala competizione è a livello mondiale, e noi ci stiamo attrezzando bene” – ha commentato. Ma andiamo con ordine.
Una nuova partnership con Albisetti per l’intimo moda mare, un nuovo store a Messina e l’espansione verso la Cina: tante novità per Harmont & Blaine in questo 2011 …
Sì, e nonostante le notizie economiche di questi giorni non siano granché confortanti, soprattutto per quello che riguarda l’occupazione giovanile che segna un tasso di crescita 0 per il prossimo anno. Ci piacerebbe vivere in un periodo più tranquillo, ma abbiamo la possibilità di superare i confini nazionali e raggiungere il mondo. Non ci lasceremo sfuggire la possibilità di agganciare i trend di sviluppo e la crescita globale: per questo sono molto importanti gli investimenti realizzati soprattutto nei Paesi più interessanti.
Ovvero?
Nello scorso 2010 abbiamo aperto due boutique spagnole di cui una a Porto Banus da 120 mq, una delle perle turistiche della penisola iberica e l’altra a Madrid di oltre 450 mq. Porto Banus è la Portofino della Costa del Sol dove giungono ogni anno le personalità più importanti non solo della Spagna ma anche dei Paesi Arabi, dell’ Inghilterra e della Germania. Spero inoltre di poter annunciare presto l’opening di una nuova boutique di 400mq a Barcellona . La Spagna è una nazione con grossi problemi, fra i quali quelli della occupazione, eppure Harmont & Blaine cresce ogni anno del 30%, rappresentando sempre di più un punto di riferimento per l’abbigliamento sportswear. Nostro obbiettivo sarà quello di raggiungere presto un fatturato “ di 15milioni di euro. Ma i nostri programmi di espansione riguardano anche la penetrazione in Cina: attualmente contiamo già su 3 boutique ad Hong Kong, 9 in Cina fra cui Pechino, Shangai, Canton e Shenyang mentre è previsto per October l’opening presso il Venetian di Macao.
E i prossimi anni?
Abbiamo intenzione di raggiungere altri mercati ugualmente interessanti, come quello del Centro-Sud America dove siamo già presenti con 10 shop in shop in Messico e con una boutique a Panama oltre alle due di Santo Domingo. Escludiamo per ora Brasile ed Argentina cui dedicheremo da fine 2012 una particolare attenzione (in quei Paesi dobbiamo sopportare un dazio del 34% che ci penalizza in maniera notevole). Poi, nonostante quanto accaduto di recente nell’Area del Mediterraneo, proseguiremo la serie di aperture in Nord Africa; dopo Il Cairo saremo ad Alessandria d’Egitto e poi apriremo la prima boutique in Marocco, a Casablanca cui seguiranno altre tre posizioni di cui una a Marrakesh una a Rabat ed una altra nel centro storico di Casablanca
Tutti luoghi da sogno …
Si, ma in un panorama del nostro mondo non molto allegro. Le grandi capitali ci danno però la possibilità di far accettare il nostro prodotto all’upper class di ogni singola realtà. Ad esempio: siamo arrivati a Tyumen, in Russia ai confini della Siberia, un posto dove d’inverno le temperature possono arrivare fino a -42°. E’ chiaro che al consumatore di quei luoghi non possiamo proporre solo un mocassino sfoderato in morbido camoscio, anzi, dobbiamo offrire un prodotto che sia una soluzione ad hoc al suo lifestyle. Per questo in quei luoghi proponiamo infatti un pantalone ampio che copra bene e che arrivi a toccare la scarpa, sempre raffinata ma con interno in pelliccia. In Cina, invece, siamo dovuti diventare un po’ cinesi anche noi…
E il senso del Bello, quindi, per Harmont & Blaine?
Il Bello è un’indicazione soggettiva. Bisogna comprendere le esigenze dei consumatori nei Cinque Continenti e avere a mente due concetti chiave: ricordarsi la lezione di umiltà e mantenere rapporti interessanti nel tempo.
Insomma, chiudere quest’anno in sintonia con le aziende del Lusso e del Bello, nel mondo, è una performance in contrasto con lo scenario internazionale. Oggi il consumatore sta facendo delle scelte oculate, riduce complessivamente le proprie spese orientandole in modo preciso.
Continua …