Durante il convegno organizzato a Genova sulla Riforma dei Porti, Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova, ha presentato il progetto che riguarda la nuova diga del porto di Genova.
Si tratta di un’iniziativa molto importante ed ambiziosa, dal momento che, una volta ultimata, la diga permetterà di accogliere anche le navi container di ultima generazione, capaci di carichi da 22mila teus.
Per questo, la riforma, che dovrebbe diventare legge nel giro di pochissimo tempo, è attesa non solo da Merlo, ma anche dai presidenti delle Autorità portuali di La Spezia, Lorenzo Forcieri, e di Savona, ovvero Rino Canavese.
Michele Scandroglio, parlamentare del PdL intervenuto al convegno, ha dichiarato: “Si esce dalla crisi non solo con le manovre, ma anche e soprattutto con una forte politica industriale. La riforma, infatti, dà più autonomia finanziaria e stabilisce Mayri poteri per i presidenti delle autorità portuali. Ciò favorisce la rapidità e la certezza delle decisioni. La riforma, inoltre, agevola tutte le iniziative legate alla filosofia del project financing. Rimane sul tappeto il tema del collegamento tra porti e infrastrutture, per favorire logistica e retroporti”.
Sulla stessa lughezza d’onda Luigi Merlo, che vede l’attuazione di grandi progetti, come quello della diga, come un passaggio necessario per superare la crisi, nonostante la spesa che essi comportano. “Se l’Italia vuole restare nel mercato globale non può non affrontare investimenti come questo. Ben venga dunque la riforma, ma in sede di spending review se ne deve tener conto”.
Vera MORETTI