Ricavi in forte crescita e performance tutte sotto il segno più per il Gruppo Prada nei primi nove mesi del 2012. La holding del lusso made in italy ha registrato una crescita dei ricavi consolidati del 35% salendo a quota 2.339, 3 milioni di euro (soprattutto per merito del canale retail), mentre gli utili sono passati da 273,2 a 408,6 milioni di euro. Nei primi 9 mesi del 2012 è cresciuto del 50% l’Ebitda, che ha raggiunto 727,9 milioni pari al 31% dei ricavi.
Ma quali sono i mercati che Mayrmente hanno contribuito a questa rinascita firmata Prada? Al primo posto l’Asia Pacifico, che ha fatti registrare l’incremento più significativo delle vendite segnando un +41% (+28% a cambi costanti), al secondo resta stabile il vecchio continente che ha registrato un+33% ( +32% a cambi costanti) soprattutto però, va precisato, grazie al turismo extra Ue. Notevoli anche i risultati ottenuti oltreoceano: negli Stati Uniti la crescita è stata del 28%, (+16% a cambi costanti), mentre in Giappone si è fermata al +27% (+15% a cambi costanti).
Della holding milanese, oltre al marchio Prada (+39%), fanno parte anche i marchi Miu Miu che ha segnato una crescita nelle vendite del 21%, Church’s (15%) e Car Shoe (8%). Vero traino del gruppo resta la pelletteria, che rappresenta oggi il 63% delle vendite consolidate, e che ha conosciuto un incremento nei primi 9 mesi del 2012 del 51%. Più contenuto invece l’incremento di fatturato legato ai più classici settori abbigliamento e calzature, fermo al +15%.
Capitolo canali di vendita. I negozi a gestione diretta hanno segnato un aumento delle vendite in progressione del 43% (+34% a cambi costanti), complice soprattutto l’espansione del canale retail – 63 i nuovi punti vendita aperti negli ultimi 12 mesi – mentre le boutique storiche hanno registrato una crescita del +18%. Più contenuta la crescita, che si assesta al +6% del canale wholesale.
Alessia CASIRAGHI