Milano è una delle città italiane più ricche di arte e cultura, in cui – oltre allo smog – si respira a pieni polmoni un grande fervore culturale. Non a caso è la patria in cui, insieme a Torino, negli anni ’50 nasceva il design, è la capitale della moda e la città dove si nascondono tesori di arte contemporanea.
Il connubio tra design, food e moda, di cui tanto si parla negli ultimi tempi, ha trovato concretezza in un nuovo tempio nella città meneghina. Una vecchia cartiera abbandonata dove nell’ottocento venivano stampate in esclusiva le opere letterarie di una fra i più illustri milanesi della letteratura italiana, Alessandro Manzoni, diventa oggi uno spazio polifunzionale dedicato al mondo dell’arte, in alcune tra le sue forme più alte, e ai suoi sviluppi in termini di business.
Il progetto nasce da un’idea di M. Seventy, agenzia che si occupa dell’organizzazione di eventi dedicati alla moda e al design, che ha voluto come partner Marina Salamon, a capo di Altana, società di abbigliamento di alta gamma per bambini, in collaborazione con Massimiliano Bizzi, fondatore di White, Antonio Cappelli (organizzatore teatrale), Carlo Mariani (Exhibition Design), Mirko Rizzi (imprenditore e direttore artistico Marselleria.
Le aziende avranno a disposizione uno spazio espositivo – inaugurato con la sfilata di Fabio Quaranta durante il White in occasione di Moda Uomo – per un totale di 9000 mq, di cui 6300 coperti, dove allestire dei temporary showroom ed organizzare eventi rivolti ad un pubblico appassionato di moda, design, food e arte. Progetto Calabiana (il cui nome prende spunto dall’indirizzo in cui si trova l’ex complesso industriale, nella zona di Ripamonti), più che una semplice location, si propone di essere un incubatore di idee e di programmi per aiutare e incentivare le aziende a crescere.
Un programma ambizioso che nasce dalla constatazione della ricchezza del panorama artistico italiano e dalla voglia di trasformarlo in un business che può generare posti di lavoro e opportunità di carriera. Lo spazio di Calabiana, sviluppato su due piani (con l’eventualità in futuro di un terzo), è stato arredato con pezzi decò, che contrastano con l’aspetto della vecchia fabbrica, e con complementi d’arredo funzionali ed essenziali disegnati dai creativi, che partecipano al progetto, e fatti realizzare da abili artigiani.
Pinella PETRONIO
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