Che fine ha fatto Bianca Balti? Si sono chiesti i fashionisti di tutto il mondo sgambettanti su tacco dodici borchiato tra una sfilata e l’altra. Siamo giunti alla seconda giornata di Milano Moda Donna e ancora della bellissima top model italiana nemmeno l’ombra. Non è stata avvistata da Scognamiglio, né tanto meno da Blugirl ed Ermanno Scervino, brand del Made in Italy a cui la Bianca nazionale è legata da un rapporto di stima e amicizia.
Oggi Milano si è svegliata con un sole meraviglioso, sotto cui pare, però, non ci sia proprio nulla di nuovo. Nemmeno nelle collezioni che gli stilisti hanno presentato in passerella. Del resto, lo sostenevano gli epicurei, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto di trasforma. E così la moda non inventa ma si reinventa.
Tra i primi a sfilare oggi Blugirl, seconda linea della maison Blumarine di Anna Molinari, regina delle rose, che come sempre si palesa in passerella a fine sfilata con in mano, appunto, un mazzo di rose. Che tenerezza. Questa donnina minuta e tutto pepe che è riuscita a creare un fashion regno in quel di Modena. Sulla sua passerella sfilano dolci fanciulle romantiche con i morbidi capelli color miele, raccolti disordinatamente, come fossero state costrette a svegliarsi e vestirsi all’improvviso, e tenuti fermi da fasce di fiori in swarovski colorati o da cappelli di paglia a falda larga. Bandite le scollature a favore delle trasparenze e dei pizzi sofisticati e romantici che ricordano le crinoline delle nonne. Gli abiti fluidi, spesso stretti da fiocchi di raso in vita, e dalle linee morbide, con stampe floreali o nei colori tenui degli acquerelli, si alternano a shorts in pizzo che uniscono seduttività a innocenza. La proposta per la sera non abbandona l’animo poetico, ma brilla di glitter dorati su shorts, abiti leggeri e piccoli bomber.
Una colonna sonora meravigliosa, che spazia da L’appuntamento di Ornella Vanoni, cantata in coppia con Carmen Consoli, a Ritornerai di Bruno Lauzi, accompagna la falcata cadenzata delle modelle di Emporio Armani che per la primavera estate 2013 ha scelto di fare sfilare una donna nostalgica che ama crogiolarsi nel ricordo e nella memoria. E la musica che accompagna ne è la prova tangibile. Tanto quanto gli abiti dai tagli perfetti, le giacche di ispirazione sixties in macro Principe di Galles e le maglie dai disegni geometrici che aprono la sfilata, seguiti da morbidi pantaloni color miele abbinati a mocassini bassi. Un gioco di sovrapposizione di volumi e di tagli asimmetrici e, soprattutto, una nuova concezione del colore che si fa luce nei tailleur con shorts e giacca smanicata, in tessuto iridiscente, nelle tre nuance dell’oro, che diventa dolce come un muffin nell’azzurro polveroso di una camicetta plissé, usata a guisa di giacca. Tutto da primavera estate 2013 è meraviglia, come le borse rigide a forma di mezza luna o le ballerine laminate.
Silvio Betterelli, invece, ci porta a fare un giro nella mitica isola di Atlantide, alla scoperta di una donna cha ama l’abito in tutte le sue digressioni. Volto dipinto da strisce bianche, capelli raccolti in lunghe code di cavallo le modelle di Betterelli sfilano come soldatini al ritmo di musica elettronica e ogni tanto si fermano, sguardo fisso nel vuoto, per dare meglio modo di ammirare vestiti drappeggiati, chemisier e vestiti con maniche a sbuffo. Dominano le stampe, che ogni tanto lasciano spazio alle tinte unite: verde marino, blu, corallo e senape.
Un impazzare scomposto e accecante di flash da Ermanno Scervino. Tutti pronti ad immortalare lo stilista? Macché tutti impazziti per Matteo Renzi in prima fila ad assistere allo show. E che ci fa Matteo Renzi da Scervino? Dice che obbligo per i politici dovrebbe essere partecipare alla Settimana della Moda. E se lo dice lui… Spente le luci e partita la musica l’attenzione dei fotografi si focalizza sulla passerella, dove il vero protagonista è il colore. Arancio acceso, corallo, rosso fragola, cremisi, giallo senape e mirtillo accendo abiti con profonde scollature sulla schiena, mossi da piccole ruches traforate, gonne arricchite di piume che troviamo anche sugli omeri, dove si uniscono sottili lembi di tessuto, e trafori al laser anche per micro abitini di pelle. Per la sera lo stiliste, invece, preferisce il bianco e il nero: stampe geometriche, maniche di sottilissimo mohair e ancora piume.
Pinella PETRONIO