Anche se i numerosi fari che popolano le nostre coste non servono più ad indicare la strada alle navi di passaggio, il fascino di queste lanterne del mare non è ancora tramontato. Sono infatti moltissime le persone che, almeno per un’estate, vorrebbero vivere come i guardiani del faro.
Questo sogno si sta trasformando in realtà: sono 15 i fari – i primi in Europa – pronti ad ospitare gli amanti di queste vacanze estreme e solitarie. E’ infatti ai nastri di partenza il progetto Sardegnafari dell’Agenzia di Conservatoria delle coste della Sardegna, che prevede di ristrutturare e rendere fruibile una parte dei 40 fari e stazioni semaforiche esistenti in Sardegna. Già a partire da questa estate sarà visitabile Torregrande a Oristano.
L’intervento più difficile sarà quello sul faro di Razzoli, l’isola tra le più estreme dell’arcipelago de La Maddalena, raggiungibile per soli 150 giorni l’anno.
E sul restyling la parola ai cittadini. Sul sito Sardegnafari e’ stato lanciato un blog con un questionario per arrivare all’identikit del faro modello-vacanze.
”Hanno risposto in 30.000 – ha detto il direttore generale della Conservatoria, Alessio Satta – e il 50% degli utenti chiede un uso misto di queste strutture, da una parte la valorizzazione storico-culturale, dall’altra quella di una ricezione turistica in stile locanda. Bocciato lo stile resort, c’è molta voglia di riprodurre la vita dei ‘faristi”’.
Al questionario rispondono non solo cittadini italiani, ma gente da tutto il mondo: oltre che dall’Europa, dal Canada, dagli Usa e persino dall’Australia.
Francesca SCARABELLI