“Il mondo ha fame e non ci si preoccupa della cultura […]. La cosa più urgente non mi sembra dunque difendere una cultura la cui esistenza non ha mai salvato nessuno dall’ansia di vivere meglio e di avere fame, ma estrarre da ciò che chiamiamo cultura, delle idee la cui forza di vita sia pari a quella della fame”. Scriveva così Antonin Artaud, capostipite di quello che fu ribattezzato il Teatro della Crudeltà. Un incipit che a quasi 80 anni di distanza appare più che mai contemporaneo: la cultura come forza trainante, come spirito di sopravvivenza o sopravvivenza dello spirito in un contesto socioeconomico dove l’immersione costante in una crisi che appare senza fine non cancelli i grandi sentimenti, le grandi narrazioni, l’immaginazione. E per tornare a sognare un po’, Brescia ospita fino al 9 March, presso lo spazio Teatro Idra, Wonderland, il festival dell’immaginifico e delle fiabe per adulti.