Durante una vecchia intervista Anna Dello Russo disse esplicitamente che sì andava bene vedere le proposte degli stilisti alle sfilate, ma che le vere tendenze non fossero loro a dettarle. La moda, diceva, viene dalla strada. E’ la gente comune che, interpretando i vari spunti offerti dai designer, secondo il proprio gusto, crea la moda. Quella vera.
L’assunto dell’editor at large di Vogue Japan è assolutamente corretto. Quando ci vestiamo, infatti, se da una parte siamo tentati dalle proposte che i fashion editor sventolano sui rotocalchi di moda, dall’altra non possiamo esimerci dal metterci anche un pizzico del nostro modo di essere. Per questo, spesso, durante la settimana della moda, i fotografi sono più interessati ad immortalare i look di buyer e giornalisti, cercando di cogliere spunti e idee, spesse volte più originali e creativi (talvolta troppo, ma questo è un altro discorso), di quelli che abbiamo modo di vedere in passerella.
Non è un caso quindi, se ormai da qualche tempo, assistiamo ad un proliferare di blog di street style, di sezioni appositamente dedicate sui più importanti siti di moda e sui rotocalchi più blasonati. Cosa buona e giusta, se non fosse che questo fenomeno ha portato molti ad esagerare per un momento di notorietà, per la voglia di ritrovarsi su un blog o sulle pagine di qualche quotato giornale di moda.
Se avessimo tutti il buon senso di fare un passo avanti, ripulirci dal vano egocentrismo, lo street style tornerebbe ad essere bello e veramente utile, anche a chi magari non può permettersi di acquistare capi e accessori firmati. La vera forza della moda di strada sta proprio in questo, nell’abilità di non cadere nelle lusinghe di un total look griffato per un effetto manichino, e nel riuscire a scovare nei negozi low cost, nel mixare abiti del mercatino con proposte della moda. Il compito è arduo, ma siamo fiduciosi.
Pinella PETRONIO