Il viaggio in mare della nuova Top Vision dei Cantiere Benetti è cominciata nel modo più “italico” possibile: con la classica rottura della bottiglia sulla Darsena Italia di via Coppino a Viareggio, accompagnata dalle note del Va’ pensiero di Giuseppe Verdi.
Il super yacht di casa Azimut-Benetti è un Benetti Vision 145’ BV018, quindicesimo esemplare della linea top di gamma Class che di nome fa Checkmate, letteralmente “scacco matto”, e fa scacco matto anche a chi proverà a mettere i bastoni “tra le ancore italiane”.
Checkmate, infatti, è il nome scelto dall’armatore, un affermato chirurgo di Washington DC che al sapore di mare italiano non ha saputo dire di no ed ha atteso due anni prima di essere l’autore dell’ufficiale battesimo del mare del suo natante super speciale.
Il fortunato possessore di questo imponente e filante 44 metri a tutta italianità, infatti, potrà contare su bolide elegante capace di raggiungere una velocità massima di 15 nodi ed una potenza di crociera da 14 nodi grazie ai due motori Caterpillar da 1.300 cavalli ciascuno, entrambi dotati di un’ autonomia di navigazione di oltre 3.500 miglia nautiche.
Rimarranno soddisfatti “the Doctor” e la sua famiglia?
Di certo lo è Vincenzo Poerio – CEO Divisione Megayachts Gruppo Azimut|Benetti, che durante la cerimonia di varo ha dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi di questo varo, centesimo yacht in vetroresina costruito a Viareggio dal 1998, ulteriore dimostrazione della profonda capacità di Benetti di ascolto del Cliente e di interpretazione delle sue specifiche esigenze, e, soprattutto, ulteriore esempio di un perfetto connubio tra: stile senza tempo, perfezione costruttiva, tecnologia, sicurezza ed elevatissima qualità di vita a bordo sia per l’Armatore che per il suo equipaggio”.
Equipaggio che può arrivare al numero di 9 persone, più 10 ospiti, con interni che sono un’elegante combinazione di legni di ciliegio e radica di Madrona con inserti scuri e dettagli in stile neoclassico ulteriormente impreziositi dalle superfici di marmo.
Sobri ma capaci di ostentare una ricchezza che solo pochi Paperoni possono permettersi; sì, solo quelli che amano spiccatamente il know how delle maestranze della Penisola. Proprio come quelle del Cantiere Benetti che “sono da 140 anni ambasciatrici dello stile italiano e della più alta forma di eccellenza artigianale nel mondo” – dicono orgogliosi dal cantiere.
Dargli credito? Sicuramente il chirurgo statunitense preferirà la stanza dell’armatore alla sala… operatoria.
Paola PERFETTI