Il filo di Arianna servì a Teseo per non perdersi all’interno del labirinto del Minotauro. Noi seguiamo il filo dei tessuti italiani per fare un viaggio attraverso le maglie che tengono stretta e unita tutta l’Italia e che raccontano l’evoluzione della moda e del costume, grazie a meravigliosi capi che vanno dal semplice filato a lavorazioni che richiedono pazienza, cura e amore. E’ questo l’animo che ispira la mostra, inaugurata a Palazzo Morando in occasione della Settimana della Moda Uomo 2013 a Milano, MAGLIFICO! Sublime Italian Knitscap.
Nata da un progetto di Federico Poletto e curata da Giusi Ferrè, Angelo Figus e dallo stesso Poletto, l’esposizione si propone di raccontare la storia della maglieria italiana e dal Made in Italy, mettendo in evidenza le peculiarità che caratterizzano ogni regione e la creatività e l’inventiva che le pervade.
Attraverso capolavori della moda dei più grandi brand della nostra nazione a partire da Iceberg, che della maglieria couture ha fatto fiore all’occhiello delle sue collezioni, Missoni, noto in tutto il mondo per i suoi capi realizzati in pregiati filati, Ermanno Scervino, proseguendo per Malo, ma anche Prada e Laura Biagiotti, senza dimenticare Valentino e Krizia, si può comprendere a pieno, come dice la giornalista di moda e curatrice della mostra Giusi Ferrè, “ciò che di eccezionale nasce da un filo“.
La mostra nasce anche con l’intento di raccontare la relazione esistente tra l’industria tessile italiana e i produttori di lana merino australiana, una partnership duratura testimoniata anche dalla prontezza con cui The Woolmark Company, emblema di qualità nell’universo della maglia, con cui ha aderito al progetto, diventandone un sostenitore.
Un excursus, dunque, che si propone di raccontare la metamorfosi a partire dalla materia fino ad arrivare al filo, che viene poi animato dalla creatività dell’uomo, come racconta Federico Poletto: “Con questa mostra vogliamo dare un segnale al settore moda, accompagnando il pubblico in un’esperienza ludica e coinvolgente. Attraverso l’allestimento il visitatore sarà guidato all’interno di un grande telaio tridimensionale che permette un viaggio avanti e indietro nei temi e nel tempo. Dalla materia al filo, dal filo al design, dal design all’emozione, dall’emozione indietro alla materia”.
Giusi Ferrè ben riassume il mood che anima la mostra: “Seguire il filo di Arianna (per trovare la salvezza). Individuare il fil rouge che lega sotterraneamente pensieri diversi. Perdere il filo (e fermarsi a metà di un discorso). Ma è meglio ritrovarlo e riprendere svelti la parola. E mostrare ciò che di eccezionale nasce da un filo: quella maglieria dalle mille vite e dagli infiniti aspetti, che rappresenta lo spirito più sensuale e duttile della moda. Il filo della creatività”.
Pinella PETRONIO