Quello che si dice dei figli d’arte non sempre è vero. Così come non è vero quello che si dice delle sorelle d’arte.
Sara Battaglia, infatti, sorella della nota fashion editor e trend setter Giovanna Battaglia, non vive affatto di luce riflessa. E in barba a quanti malignano che lei abbia raggiunto la notorietà grazie ai favoritismi della sorella, risponde in maniera tangibile, con il suo lavoro.
Le sue creazioni – borse meravigliose e perfette – raccontano in maniera intima e personale del suo animo curioso e della sua passione per la musica, l’arte e il cinema, che ha incanalato nella realizzazione di questi piccoli capolavori di creatività e artigianalità Made in Italy.
Quando ha capito che la moda sarebbe diventata il suo mestiere? Ci racconti un aneddoto.
L’ho sempre saputo, non riesco a fissare un tempo e una data precisi. Ho iniziato a disegnare da piccolina quindi per me ricordare quando ho scelto questo lavoro, sarebbe come cercare di ricordare quando ho iniziato da bambina a muovere i primi passi.
Quando crea da cosa trae ispirazione?
Qualsiasi cosa che catturi la mia attenzione è fonte di ispirazione: può essere la musicalità e la melodia di una canzone, un’immagine, una donna, un oggetto, ma anche una vecchia foto…
Creatività puramente italiana, artigianalità italiana. Crede che il Made In Italy oggi sia ancora un valore?
Assolutamente sì! Uno dei pochi rimasti. E’ un plus notevole per gli accessori che con questo marchio di fabbrica, acquistano, appunto, molto più valore… Gli italiani dovrebbero crederci ancora e di più.
In una moda spesso omologata, da grande magazzino, qual è il valore aggiunto di una borsa artigianale?
Lo stesso termine artigianale rende speciale la borsa, che viene considerata quasi un pezzo unico. La lavorazione a mano ormai è rara, gli artigiani in grado di eseguire tutti i passaggi per creare una borsa ben fatta sono molto pochi. Il fatto di possedere qualcosa che non tutti hanno non ha prezzo: l’artigianalità conferisce un valore ben lontano dai copia incolla che si vedono in giro.
Quando ha capito di avere raggiunto il successo?
Ho ancora tanta strada da fare e non vedo l’ora di percorrerla. Adoro ciò che faccio e ho adorato quando ho visto per la prima volta una mia borsa copiata. L’imitazione è la più sincera forma di adulazione. E ciò che mi fa piacere è che mi capita ancora di vedere fac simile dei miei modelli.
Gli italiani sono eleganti?
Quei pochi ad esserlo, lo sono veramente tanto.
E le italiane?
Assolutamente sì. Secondo me esiste un’eleganza tutta italiana, che solo noi riusciamo ad avere.
Qual è la differenza tra una persona elegante e una persona snob?
Semplicemente lo snob non è veramente elegante. Magari gioca ad esserlo ma non lo è, e si vede. L’eleganza è un modo di essere. Eleganti si nasce, non lo si diventa.
La moda è una cartina tornasole dei tempi in cui viviamo. Che dice la moda italiana di com’è l’Italia in questo momento?
Secondo me l’Italia deve far vedere di cosa è veramente capace, Sembra che adesso stia dormendo.
Lei è stata uno dei protagonisti di Vogue Talents. In base alla sua esperienza, l’Italia oggi è un paese per giovani talenti?
Si certo! Bisogna sentirsi liberi esprimendo qualsiasi creatività, senza farsi spaventare o influenzare. Spesso, però, i giovani talenti vengono considerati un rischio e quindi molti rimangono sui nomi noti.
Quante volte le capita che in un’intervista le chiedano di sua sorella Giovanna?
Tante volte…
Dica la verità, non la infastidisce nemmeno un po’ il fatto che le chiedano sempre del suo rapporto con lei?
Assolutamente no, perché io e lei abbiamo un rapporto meraviglioso ed è normale che lo chiedano: siamo sorelle.
Non le è mai capitato che qualcuno parlasse di favoritismi o ancora peggio di raccomandazioni?
Sì, certo capita spesso! E questa cosa ci fa molto sorridere.
Per Sara è più importante essere o apparire?
Essere. Poi ci pensano gli altri a farti apparire.
Pinella PETRONIO