Un calo delle vendite stimato attorno al 20%. E tutto per colpa dei contanti, o meglio, dell’impossibilità da parte degli acquirenti a pagare i propri acquisti in contanti se la cifra oltrepassa il tetto di 1000 euro.
E’ la perdita stimata dal colosso francese LVMH, di proprietà del magnate d’oltralpe Bernard Arnault, che squarcia il velo su una delle conseguenze più evidenti delle novità in materia fiscale introdotte dal decreto Salva Italia del Governo Monti. Il tetto dei 1000 euro era stato imposto come misura di contrasto all’evasione fiscale, ed è entrata in vigore ufficialmente lo scorso February.
Un passo avanti per ‘allargare il portafoglio’ era stato fatto quest’estate, dopo le proteste dell’associazione di via Montenapoleone, concedendo una deroga che fissava il limite dell’acquisto in contanti per i clienti stranieri – provenienti da Paesi extra UE -a 15 000 euro, previa la presentazione del passaporto. Una misura lodevole dal punto di vista della lotta all’evasione, ma non esattamente gradita dalla clientela del Far East, degli Emirati Arabi e dalla clientela americana, non certo propensa a compilare moduli di dati e a lasciare tutte le proprie generalità, soprattutto se il regalo (che di lingerie o di gioielli si trattasse) a 5 o 6 cifre non era ‘esattamente’ destinato alla consorte.
E ora, a oltre 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto, ai commercianti ma soprattutto alle grandi maison del lusso tocca fare i conti con la cassa: se il Cfo di LVMH ha dichiarato un calo delle vendite per i brand Louis Vuitton, Dior, Bulgari, che si attesta attorno al -20%, anche Damiani, nell’analisi del bilancio del primo semestre del 2012 denuncia una contrazione dei ricavi consolidati del 5,8%, dovuta a detta della maison di gioielli, proprio dall’obbligo a non accettare pagamenti in contanti oltre i 1000 euro. Il giro d’affari di parure e collier è passato dai 61,2 milioni del primo semestre 2011 ai 57,7 milioni di euro dei primi sei mesi del 2012.
Insomma non sono tutte d’oro le riforme che luccicano, ma soprattutto i dati resi noti e le riflessioni in merito di LVMH e Damiani devono suonare come campanello d’allarme per i mesi futuri. Saldi e Fashion Weeks permettendo.
Alessia CASIRAGHI