Nessun nano e nessun ballerino a questa Settimana della Moda Uomo Autunno Inverno 2013 2014, pochi e riservatissimi party, poco scintillio, poca magia e anche poco cibo. La crisi si è abbattuta pure sui buffet destinati agli ospiti e alla stampa, scarni e tristi. Solo collezioni, abiti, presentazioni e corse, le solite, da una sfilata all’altra, scarpe e accessori. Ma, in effetti, non è questo lo scopo per cui 4 volte l’anno ci si vede tutti in quel di Milano? Ovviamente sì. Ma presi da tutta questa corsa all’apparenza, dagli outfit strambi da indossare (perché è la stramberia il metro per essere giudicato bene vestito. O, forse, è l’unico modo per essere fotografati e apparire su questo e quel sito di moda), dagli eccessi e dai vizi di una moda ormai stanca, questo scopo lo perdiamo di vista. E ci dimentichiamo quanto sia bello riempirsi gli occhi della creatività dei nostri stilisti e le mani, toccando, la morbidezza dei tessuti e le perfette rifiniture dei dettagli.
E su questo che cerca di insistere in ogni modo Re Giorgio che, dopo avere portato in passerella con Emporio Armani, un uomo votato ad una raffinata normalità, presenta con la prima linea Giorgio Armani un uomo dal fascino dandy, che ama il lusso e la qualità delle cose belle. Così come ama la qualità dei tessuti. Il velluto in primis, materiale di punta dell’intera collezione, declinato per realizzare giacche e cappotti, ma anche pantaloni da utilizzare sotto giacche formali, quasi a volerle sdrammatizzare. Gli abiti lineari, monocromatici oppure in gessato a riga larga o stretta, hanno silhouette asciutte mentre i capispalla, sempre funzionali, sono caratterizzati da volumi ampi. Ciò che colpisce, guardando la collezione, è la ricerca artigianale che si esprime in tessuti preziosi, assemblati tra di loro in maniera assolutamente innovativa o trattati con tecniche innovative. Così il velluto e il suède si sposano con il neoprene e le pelli, come insegna la grande scuola della conceria italiana, sono colorate a mano, spugnate e spazzolate.
Chi, invece, di fianco a capi iconici del guardaroba maschile, non riesce a rinunciare anche ad abiti che ne raccontano il genio creativo è Umit Benan, stilista turco pupillo di Franca Sozzani. Il designer, il terzo giorno di Moda Uomo, ha scelto di allestire una suggestiva location che ricorda una strada metropolitana di un quartiere dei piani bassi: lampioni, bottiglie per terra, un chiosco di hot dog e persino carrelli per la spesa abbandonati a se stessi. Sono le due anime dell’uomo che popolano la passerella: impeccabili gessati tre pezzi da vero businessman, declinati in colori classici come il grigio antracite o il blu, si alternano a bomber, bermuda a vita bassa, felpe stampate parka in nylon e biker jackets da vero rapper della strada.
E se ne va così, tra la malinconia degli aficionados del fashion e la delusione dei fotografi che hanno trovato poche baracconate da fotografare, anche questa Settimana della Moda Uomo, in attesa di vedere quali “grandissime sorprese” hanno in serbo per noi gli stilisti a Milano Moda Donna…
Pinella PETRONIO
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