Cari viaggiatori di una notte o due, le cose stanno cambiando per i vostri pernottamenti. All’estero, ormai da tempo, la nuova tendenza del viaggio-fai-da-te si chiamano «design hostel», «boutique hostel», o «luxury hostel», in Italia ancora portano il nome di Ostelli della Gioventù, ma non temete: la moda dell’ostello all’avanguardia si sta diffondendo anche nel nostro Bel Paese.
Si tratta di strutture attrezzate per divenire piacevoli «maison pour voyageurs». Al passo coi tempi, offrono hi-tech e tanto design mantenendo, però, la solita informalità.
Il fenomeno degli ostelli di lusso si è diffuso qualche anno fa Oltreoceano con strutture come il Travellers House di Lisbona dove, per 15 euro, si può godere di una posizione centralissima, atmosfera familiare e servizi che vanno dai free drink alla tv satellitare.
Di successo si sono dimostrate anche le strutture del St.Christopher’s di Amsterdam, la cui particolarità risiede nella varietà di camere a tema: si può scegliere fra la camera esotica, quella fetish, quella manga. E la tendenza continua a Berlino, Budapest, Londra, Parigi e Copenaghen.
Fino ad arrivare al The Jane di New York dove in un edificio del 1908 è stato ricavato un “luxury hostel” che offre prezzi e convivialità da ostello, ma look ed efficienza da albergo.
In Italia, pigmalioni del genere sono stati Carlo Dalla Chiesa, Pietro Vecchi e Nicola Specchio che, nel centro di Milano, hanno creato Ostello Bello. Con soli 28 euro, si può usufruire di wi-fi, bagno privato in ogni camera, eventi culturali durante la settimana, ampi e accoglienti aree con giochi, strumenti musicali a disposizione degli ospiti.
Malgrado in Italia il pregiudizio nei confronti degli ostelli sia duro a morire perché si fa ancora fatica a considerarli una valida alternativa all’albergo, le strutture che si affidano a questa nuova tendenza sono sempre di più.
Per esempio, in Toscana la catena di ostelli Plus ha riscosso parecchi successi e vanta la sua presenza oltre che a Firenze anche a Praga e Berlino. Plus sul suo sito scrive: «Noi vogliamo che al vostro arrivo non possiate fare a meno di mettere giù gli zaini e dire…wow!»
E a me non resta che augurarvi “buon viaggio” e…buon ostello!
Roberta Restretti