Il mondo si divide in due parti: da un lato c’è chi nutre nei confronti della moda una sorta di venerazione, dall’altra c’è chi ne coglie solo ed esclusivamente il lato ludico, vedendo in questo mondo la quintessenza della frivolezza. Ché in tempi difficili e critici come quelli che stiamo vivendo è una vera eresia pensare ad abiti e borsette. Eppure i delatori non sanno, o forse si ostinano a non sapere, che dietro le quinte di quest’universo all’apparenza fatto soltanto di lustrini esiste un’industria forte e solida, fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo, che tanto fa per l’economia del nostro Paese e che dà stipendio e lavoro a moltissimi italiani.
Ma quali sono le professioni che orbitano intorno, o meglio, che fanno parte di questo universo? Quando si parla di moda si pensa in prima istanza a giornalisti e fashion editor, ma in realtà le figure professionali della moda non trovano in piego solo nell’editoria. Ma volendo partire dal settore, per fare un giornale di moda non serve solo chi lo scrive… ci sono fotografi, vestiariste e grafici, ma anche correttori di bozze e stampatori, che in ultima istanza rendono possibile il miracolo della realizzazione su carta di quello che è stato progettato in redazione.
Le sfilate sono per un’azienda di moda uno dei momenti più importanti perché è proprio in quelle occasioni che mostrano al mondo le loro nuove creazioni. Proprio lì che si decreta il successo o il fallimento di una collezione. Per mettere in piedi quello show che poi in realtà si consuma in una quindicina di minuti, ci vogliono persone che, tra fatica, adrenalina e desiderio, in condizioni non sempre ottimali, lo rendano possibile: parrucchieri, make up artist, vestiariste – che aiutano le modelle a svestirsi e rivestirsi tra un’uscita e l’altra -, stylist, personale dell’ufficio prodotti e fotografi che si occupano di scattare i pre-fitting, ovvero i possibili look che sfileranno.
Ma una collezione prima di arrivare in passerella deve essere creata, pensata e realizzata. Certamente a decretarne il successo sarà lo stilista della maison, ma il sogno non potrebbe diventare realtà senza l’equipe che lo affianca in ogni fase, dall’ideazione fino alla realizzazione ultima: modellisti – che sulla base delle indicazioni dello stilista realizzano il capo, adattando e interpretando le linee guida -, sarte e ricamatrici, senza considerare chi si occupa di stirare tutti i capi delle collezioni.
E vogliamo poi parlare degli uffici stampa, che si preoccupano della diffusione delle notizie inerenti il mondo delle maison? O dei responsabili reparti produttivi, dei responsabili del coordinamento delle produzioni esterne, dei product manager, dei responsabili della logistica? Siete ancora sicuri, insomma, che questo mondo sia solo l’incarnazione della frivolezza?
Pinella PETRONIO