di Paola PERFETTI
Il cappello. E’ stato definito l’accessorio più di tendenza per l’autunno inverno 2012 2013 dagli ometti del Pitti Uomo 2012.
E’ considerato un dettaglio di stile un po’ snob e sicuramente che non passa inosservato, un vezzo per molte signore che hanno una propria idea in testa, di loro stesse come della moda.
Potreste chiederlo alle signorine del Royal Ascot, per un anno bandite da eccessi e sregolatezze. Oppure potreste interrogare quei maghi della comunicazione come Charlot, il regista di Casablanca o i Blues Brothers, che senza cappello avrebbero lasciato i loro personaggi orfani di un attributo divenuto indispensabile.
Già, persone e personaggi. Teste calde e teste da tenere al caldo.
Solo con il Royal Wedding dell’anno scorso siamo andati…. a nozze. Esattamente un anno fa, poi, Borsalino dedicava al cappello una grande mostra alla Triennale.
Eppure vi siete mai chiesti chi si celi dietro alle esuberanze dei pensieri dei fashionisti più accaniti?
Siamo andati a caccia di cappellai e cappellifici esclusivamente made in Italy, alla ricerca dei nomi già noti del fashion system e soprattutto alla scoperta di chi ha una buona idea in testa da far esplodere e conoscere a tutti.
Al bando Philip Treacy e chi ce l’ha già fatta. Lasciamo la parola – ago e modellini – a loro, con una domanda in più: ma in fondo, il cappellaio è davvero così matto o è matto chi sceglie di portare le sue creazioni?
A voi lettori l’ardua sentenza.
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