Per comprendere e apprezzare davvero un popolo, bisogna non soltanto conoscerne i fatti storici che l’hanno segnato nel bene e nel male, ma anche studiarne l’evoluzione del costume e leggere attraverso le opere d’arte che Mayrmente lo rappresentano. La storia artistico-letteraria dell’Italia, così come di altre nazioni europee, è costituita da un sostrato di opere di pregiatissima manifattura che, di secolo in secolo, rivelano l’abilità di artigiani e artisti, artefici di tanti capolavori.
A questo mondo straordinario è dedicata Gotha, la manifestazione che raccoglie il meglio dell’antiquariato e modernariato con oggetti che raccontano la storia artistica internazionale. Giunta all’11° edizione, la rassegna, che si tiene alle Fiere di Parma fino al 25 novembre, è un appuntamento attesissimo dagli appassionati di oggetti d’epoca: dipinti, sculture, disegni, tappetti, libri, ma anche porcellane, argenteria e gioielli di altissimo pregio accompagnano il visitatore attraverso le 70 gallerie internazionali, in un viaggio attraverso i fasti della storia europea.
Un piacere per gli occhi di chi è appassionato, ma anche un vero e proprio business per chi nel campo dell’antiquariato ci lavora con una passione e una dedizione che ignorano il cattivo andamento del mercato di questo settore, così come, volutamente, lo trascura Gloria Oppici, responsabile Relazioni Esterne di Fiere di Parma, che afferma: “È dal 1994 che Gotha ospita a Parma i tesori più preziosi dei migliori antiquari internazionali, proponendo l’eccellenza delle arti decorative e figurative; per questo motivo, anche se lo scenario economico di contesto non è tra i più effervescenti, Fiere Parma ha deciso di confermare il proprio impegno sul segmento Antiquariato, investendo energie e risorse finanziarie nell’undicesima edizione di Gotha, per regalare ancora una volta un sogno al pubblico esigente che da sempre numeroso, segue la manifestazione”.
Un pubblico di collezionisti, ricercatori, curatori di gallerie d’arte e buyers provenienti da tutta Europa avrà la possibilità di fare una vera full immersion in quella che può a ragione essere considerata quasi una Biennale d’arte antica, moderna e contemporanea, che accoglie solo il fior fiore di oggetti, selezionati ad arte e con rigore scientifico da una commissione che valuta i pezzi e le didascalie.
La rassegna parmense si propone di essere quasi un trait d’union tra presente e passato, una cerniera attraverso cui mondi figli di epoche lontane e meno lontane dialogano tra di loro in un gioco di valorizzazione di capolavori che altrimenti sarebbero stati destinati alla polvere della dimenticanza. In questo settore operano, quindi, specialisti e amanti della bellezza del ricordo che diventa arte: tra questi sicuramente merita una menzione particolare Antichità Gatti di Crema, azienda lombarda di antiquariato, che ha scelto di presentare a questa edizione uno splendido mobile di origine veneta del ‘700, sculture di ispirazione dadaista di Armando Riva, specchiere incise finemente cesellate e dipinti lombardo-veneti sempre del ‘700.
Gotha, diventato con gli anni mecca di appassionati e fiore all’occhiello della Fiera di Parma, vede, inoltre, protagoniste mostre personali, come ad esempio quella di Enrico Lumina, antiquario di Bergamo di grande fama nel settore perché tratta quadri meravigliosi, di eccellente fattura, risalenti al ‘500, ‘600 e ‘700. In occasione di questa edizione, l’antiquario delizierà appassionati e acquirenti con una forma ridotta della mostra “La Natura e la Grazia”, allestita alla Galleria d’Arte di Cesena. L’esposizione è nata con l’intento di raccontare la trama di rapporti che lega i secoli dell’arte europea tra il XVI e il XVIII secolo. Largo spazio hanno poi i più importanti pittori italiani del ‘900: a tal proposito risulta significativa l’esposizione curata dalla Galleria Tornabuoni di Firenze che ha presentato dipinti di Fontana, De Chirico, Burri e Fontana accanto a capolavori di pittori del ‘900 europeo come quelli di Picasso e Mirò.
L’ampia sezione dedicata all’arte del ‘900 è la testimonianza che quando si parla di capolavori d’arte non è necessario andare a pescare nei meandri di secoli lontanissimi dal nostro, perché di bello e buono c’è anche nel secolo precedente a quello che stiamo vivendo. “Studiolo Galleria d’Arte” di Milano, ad esempio, presenta una meravigliosa antologia di dipinti e sculture novecentesche di grandi artisti del calibro di Anselmo Bucci, Cesare Monti e Giacomo Giorgis, proposti a prezzi molto interessanti. Particolare non trascurabile, in quanto il prezzo alla portata di tasche più umili consente anche a giovani appassionati e studiosi di avvicinarsi all’antiquariato e modernariato, universo tanto affascinante quanto spesso troppo inaccessibile, proprio per via degli elevati costi delle opere d’arte stesse.
Pinella PETRONIO