Sarà che mangiare sushi fa cool, che le geishe intrigano per il loro fascino misterioso o che la seduzione dell’esotico, del diverso e della contaminazione ha sempre un forte ascendente su chi è curioso e creativo di natura. O sarà che i buyer, nonostante un forte incremento dal fronte russo, sono in larga misura provenienti dall’Oriente, ma il Giappone continua ad ispirare le menti più fervide della moda italiana e internazionale.
Il Sol levante con la sua cultura ancestrale, le sue tradizioni e la sua arte è stato fortemente di ispirazione per i designer delle più importanti maison che hanno attinto a piene mani da quelli che sono i costumi, i colori e la natura nipponici.
Kimono, sandali infradito, zoccoli con la suola alta in legno, abiti casacca da portare con pantaloni fluidi, sete lucide stampate con disegni geometrici, astratti o ispirati ai dolci paesaggi orientali, oppure riccamente ricamate e cinture obi, fanno la loro comparsa nelle collezioni di un numero tale di case di moda, da legittimare l’introduzione del japanese style tra le tendenze più importanti per la prossima primavera estate.
Prada, forse più degli altri, ruba alla cultura orientale suggestioni plurime e le rivisita in chiave contemporanea, portando in passerella delle moderne Madama Butterfly che amano indossare gonne costruite come se fossero degli origami, casacche arricchite da fiori grafici e d’ispirazione naif, abiti con maniche a kimono, sandali infradito indossati con i calzini, così come fanno le geishe, o zoccoli geta con suola in legno.
E quando si parla di etnico, non si può non fare riferimento a Etro. La maison milanese, da sempre votata alla contaminazione con culture diverse dalla nostra, porta in passerella tailleur kimono con pantaloni alla caviglia, ampi e con risvolto, giacche geometriche e lunghi caftani in seta con piccoli fiori dipinti a mano.
Eccentrici kimono a righe, dalle lunghe maniche aperte in due ali e dall’orlo sfrangiato sfilano anche sulla passerella londinese della regina della moda inglese, Vivienne Westwood, che sceglie il mood nipponico per la Gold Label. Mentre Gareth Pugh fa sfilare avanguardiste geishe moderne dall’animo gotico: chignon laccati e trafitti da aste d’argento, lunghe tuniche, casacche con maniche scampanate e collo kimono da portare con pantaloni affusolatissimi e a zampa d’elefante.
Pinella PETRONIO
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