di Vera MORETTI
Ormai è ufficiale: qualunque sia la situazione economica mondiale, certo non sta cambiando le abitudini dei ricchi che, invece di contenere le loro richieste, rilanciano.
Volete una prova? Il lusso sempre più sfrenato, unito a massimo comfort e assoluto relax, quando si tratta di viaggiare.
E non stiamo parlando di automobili super accessoriate, ma di check-in e attese agli aeroporti.
In fondo, perché attendere nelle scomode e caotiche sale d’attesa quando si può, tra una coincidenza e l’altra, rilassarsi nella SnoozeCube?
A Dubai, una delle mete deluxe per business men e viaggiatori a 5 stelle, è possibile attendere il proprio volo in una grande cabina con letto matrimoniale, video touch-screen per rilassarsi con musica e film, connessione Web veloce. Già così sembra un paradiso, ma, oltre a ciò, la stanza è isolata acusticamente e collegata alle informazioni sui voli per essere sempre aggiornati su ritardi ed imbarchi. Insomma, una vera chicca per chi non vuole mischiarsi alla folla ma nemmeno rimanere “fuori dal mondo”!
Gli espedienti per “coccolare” i viaggiatori abbondano negli Emirati Arabi, perché sempre nella zona, e precisamente ad Abu Dhabi, i passeggeri in transito possono sfruttare i “tempi morti” giocando a golf nel deserto, senza timore di perdere l’aereo ma senza il pensiero di controllare l’orologio. C’è qualcuno che lo fa al posto loro!
Ma i trattamenti di lusso non finiscono quando si sale a bordo, perché la Etihad Airways, compagnia di bandiera degli Emirati, sta arruolando cento chef per rifocillare i passeggeri di prima classe diretti a Londra, Sydney, Melbourne e Parigi.
E se l’offerta è sempre più esclusiva, è perché la richiesta, da parte dei businessman di tutto il mondo, alla faccia della crisi, è in continuo aumento.
Ciò che cambia è il tipo di prestazione preferito, perché, se gli uomini d’affari americani chiedono più servizi particolari, gli europei vogliono aerei sempre più nuovi e confortevoli, mentre gli asiatici puntano su cibo di qualità e tecnologia.
Ma a cambiare, e a sancire la ripresa del turismo internazionale, sono stati i paesi dei Bric, amanti del lusso, ma anche di precisione, puntualità e cortesia.
Grazie a questo nuovo “fermento, il 50 per cento degli operatori dichiara di aspettarsi nel 2012 una crescita di fatturato entro il 5 per cento, mentre il 41 pensa di chiudere il 2013 con un aumento tra il 5 e il 10 per cento. E per venire incontro alle esigenze dei passeggeri, occorre offrire velivoli sempre più capienti ma anche nuove tratte senza scalo, come ad esempio le nuove nate Los Angeles-San Paolo, New York-Mumbai, Francoforte-Pechino.
Ciò che fa pensare è che la Mayr parte degli innovativi servizi proposti dalle varie compagni è rivolta ai viaggiatori di lusso, perché, come dice Oliviero Baccelli, docente di Economia dei Trasporti all’Università Bocconi, “le compagnie non coccolano i passeggeri per essere più glamorous ma per una precisa necessità economica. Se sui voli intercontinentali riempiono quei 20 posti di first class, il resto dell’aereo può anche restare semivuoto, raggiungono comunque il punto di pareggio“.
Anche se, a fronte dei nuovi servizi disponibili direttamente a bordo, come vendita di cibo e bevande, Wi-fi, prenotazioni alberghiere e soluzioni à la carte di vario genere, la fonte dei ricavi non è più data dal solo numero di passeggeri, e i guadagni sono sufficienti tanto compensare l’aumento del prezzo dei carburanti. Ma anche i programmi di fidelizzazione si stanno rivelando vincenti, primo fra tutti il programma Millemiglia che, grazie ad una partnership con carte di credito, catene di hotel e aziende noleggio auto, ha messo a bilancio oltre 100 milioni di euro.
Chi, indovinate un po’, beneficerà Mayrmente di tutte queste iniziative? Come sempre, piove sul bagnato.