Un tuffo nel passato per una pagina di storia che si ripete dal 1947. Prende il via oggi la 64ma edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, la gara di Regolarità Classica CSAI ospitata a Cortina d’Ampezzo dall’1 al 4 settembre.
Ai nastri di partenza 150 equipaggi e auto d’epoca, provenienti non solo dall’Italia e dall’Europa, ma anche da Stati Uniti, Giappone, Argentina, che si contenderanno il titolo su un percorso di 400 km.
La competizione, alla quale vengono ammesse soltanto vetture costruite entro il 1961, si svolgerà in due tappe: venerdì 2 settembre le auto d’epoca attraverseranno Canazei, Bolzano, Ortisei, il Passo Sella, Passo Pordoi, San Cassiano per dirigersi nuovamente a Cortina. La tappa di sabato 3 settembre prevede invece un percorso che si snoda da Pieve di Cadore fino al Passo delle Tre Croci.
Le vetture saranno ancora in pista domenica 4Septemberper contendersi il Trofeo TAG Heuer-Barozzi, nato grazie alla collaborazione fra la casa orologiaia svizzera e la prestigiosa gioielleria bresciana. La sfida vedrà come protagonista assoluta Cortina d’Ampezzo, su un percorso di 15 km attraverso le frazioni della Perla delle Dolomiti.
Nata nel 1947 da un’idea di Ferruccio Gidoni, allora Presidente dell’Automobile Club Belluno, come gara di velocità su strade impervie e non asfaltate che copriva un percorso di 303,8 km, la Coppa d’Oro delle Dolomiti si è trasformata in poco tempo in un evento di respiro internazionale. Fra i suoi concorrenti più illustri il pilota Tazio Nuvolari, che aveva partecipato come ospite d’onore alla prima edizione. Dopo l’incidente di Guidizzolo alla Mille Miglia del 1957, che aveva segnato la la fine di tutte le gare automobilistiche su strada in Italia, la competizione era stata sospesa dopo solo 10 edizioni.
Passione, pericolo, polvere e determinazione, questi sono gli ingredienti che hanno fatto crescere e conoscere in tutto il mondo la Coppa d’Oro delle Dolomiti, ancora oggi considerata una delle più affascinanti e suggestive gare automobilistiche internazionali su percorsi di montagna.
Alessia Casiraghi