Come fare a dimenticare la moda anni ’80, con le spalline altissime, i capelli cotonati e quelli che oggi si chiamano leggings e allora si chiamavano fuseaux? Come dimenticare perle del cinema italiano come Sposerò Simone Le Bon? Ma, soprattutto, come fare a dimenticare Clizia, protagonista della pellicola del 1985, e le sue amiche infagottate in morbidissimi Moncler multicolor?
Un tempo sinonimo dello stile paninaro oggi emblema di stile e status symbol di uomini raffinati, il brand, nato da un’idea di René Ramillon in Francia nel 1952 e acquisito nel 2003 dall’imprenditore italiano Remo Ruffini che ne ha promosso la rinascita, rafforza la sua presenza negli USA con l’apertura di due nuove boutique a Miami e Los Angeles, che vanno ad affiancarsi a quelle già esistenti a New York, Chicago e Aspen.
Il duo di architetti Patrick Gilles and Dorothée Boissier, dello studio Gilles & Boissier, che già collabora con il marchio da diversi anni, è riuscito nel compito di raccontare lo spirito haute montagne e l’anima upper sport style di Moncler, dando vita ad ambienti eleganti e nel contempo caldi ed accoglienti.
Ampie vetrine, boiserie in legno intagliato con rilievi d’ispirazione floreale e marmi che richiamano volutamente le altezze alpine, per lo store di Los Angeles, mentre, all’interno del sofisticato Bal Harbour Shops, la boutique di Miami accoglie la clientela in un ambiente moderno e contemporaneo, ma sempre accogliente.
All’interno dei nuovi monomarca sarà possibile trovare le collezioni Moncler Gamme Rouge, nata dal genio creativo del designer italiano Giambattista Valli, e Moncler Gamme Bleu, disegnata da Thom Brown, oltre alle linee Moncler uomo, donna e accessori, Moncler S e Moncler Grenoble.
Pinella PETRONIO