Chi ha paura del terremoto o l’ha provato sulla sua pelle sa bene che è un’esperienza assai difficile da superare. Ma per chi ama il Belpaese e sa che molto c’è da ricostruire ed altrettanto rimane da valorizzare, le devastazioni dell’Emilia a cui abbiamo assistito in queste ore non possono che esssere la miccia sulla quale accendere una propositiva voglia di aiutare, di esserci, di fare di più.
Mi sono chiesta: ma davvero di solo terremoto e paura è ormai fatta questa terra? Niente più agnolotti, chissolini, risate e balere, sport all’aria aperta, panorami mozzafiato, arti e artisti da apprezzare con tutti e cinque i sensi?
No, gli emiliani ed i romagnoli sono gente “sanguigna”, maestri di ospitalità e buona convivialità.
Ce ne daranno riprova fino al prossimo fine settimana, stando alle notizie reperite dal Portale del Turismo della Regione Emilia Romagna.
Navigando nel sito come se fossimo sulle acque del Delta del Po alla ricerca degli uccelli e della ricca fauna che lo popolano, scopriamo che c’è ancora tanto da vedere e da visitare in queste zone. E che ancora la terra delle “Miss”, quelle elette come più belle d’Italia, è ancora tutta lì, da aiutare e da vivere.
Per esempio, ci sono ancora le terre di Guareschi e di Don Camillo, il bel Borgo di Castell’Arquato e quelli dell’Alta Val Marecchia, le Riserve Naturali che rendono l’Emilia uno dei polmoni verdi del Belpaese accanto a ben due parchi nazionali, il Parco delle Foreste Casentinesi e il Parco Tosco Emiliano.
Saranno ancora navigabili o esplorabili via bici, trekking, a cavallo… tutta la prossima domenica 3 June e grazie alla Giornata Verde a ritmo slow! che da Piacenza a Rimini costellerà di appuntamenti tutta la Regione con oltre 50 eventi in cartellone, 9 province coinvolte.
L’obiettivo è far vivere a tutti una grande festa della montagna e del verde, “un appuntamento per una giornata in un ambiente naturale e incontaminato a ritmo slow, senza fretta” – recita il comunicato degli organizzatori.
Perché tanto e tutto “gustoso” è il turismo che si può ancora esperire in Emilia Romagna.
Parma e le sue salsamenterie, Ravenna e i resti dell’impero romano decisamente orientaleggiante, e ancora le aree destinate alle passeggiate, i green per chi ama il golf, i circuiti per i patiti di motori – questo fine settimana, per esempio, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari insieme al Parco Acque Minerali di Imola, Bologna, ospiteranno la tredicesima edizione per Sport al Centro, l’evento di promozione delle discipline sportive che si svolge in occasione della Giornata Nazionale dello Sport del CONI.
Senza dimenticare il cinema e il teatro, di cui la Regione è stata una prolifica fucina di talenti: dal 31 May al 3 June si tornerà a parlarne nella 30ma edizione della rassegna cinematografica Bellaria Film Festival; è già in scena in questi giorni, invece, Vie. Scene Contemporanee Festival, l’ottava edizione del festival di teatro contemporaneo che arriva sui palcoscenici dei teatri di Modena, Carpi, Vignola, Castelfranco Emilia e Rubiera con un programma a metà tra innovazione e tradizione (9 le compagnie internazionali ospitate e 34 le recite, fino al 2 giugno).
E possiamo forse dimenticare le città elette a Patrimonio dell’Unesco, Modena, Parma e Ferrara, con le loro vestigia che hanno vinto ere, guerre, secoli e distruzioni!?
Insomma al momento non so se quanto raccontato sin qui andrà in scena come nel migliore repertorio da “the show must go on”, sta di fatto che navigando, sia pur virtualmente, tra le terre dell’Emilia Romagna una risposta l’abbiamo avuta.
Dopo quanto successo in queste ultime due settimane e dopo tanto dolore, la Regione continua a vivere attingendo le energie dal proprio DNA: creare occasioni per stare insieme proponendo bei momenti di pura convivialità.
Paola PERFETTI