Una Ferrari è per sempre. Dopo mattone, dobloni d’oro e opere d’arte, l’investimento a prova di crisi sembrano proprio essere le auto d’epoca, testa rossa in prima posizione. Il suggerimento arriva nientemeno che dal Wall Street Journal, che in un articolo recente metteva a confronto 5 nuovi orizzonti di investimento per il futuro: nell’articolo si passa da uno Stradivari originale ai vini più pregiati, dal Chianti alla Champagne, alle squadre di calcio (anche se di questi tempi non sembrano essere l’investimento più proficuo) all’insolita proposta delle licenze per i taxi, i cab, che attraversano Manhattan.
In testa alla classifica, senza ombra di dubbio, restano le quattro ruote d’antan. Qualche dato? Solo per citare i le vetture di casa, i modelli Ferrari più importanti e più ricercati, nel solo 2012, hanno raggiunto una media di incremento del proprio valore di mercato pari al 28%. A testimoniarlo ci ha hanno pensato la Ferrari Testa Rossa del 1957 acquistata a Pebble Beach, in California, nel 2011 alla cifra da capogiro di 16.390 milioni di dollari, o la 250 California Competizione datata 1960 che è stata venduta al prezzo di 11.275 milioni di dollari.
Ma perché investire sulle auto d’epoca in tempi di crisi conviene? Secondo le stime più accreditate, ricavate dai listini delle riviste di settore, il prezzo delle vetture storiche è cresciuto nell’ultimo decennio di circa il 5% all’anno. Questo significa che avere nel proprio garage una Porsche 356 Cabriolet o una più abbordabile, ma dal fascino indiscusso, Alfa Giulietta Spider è una garanzia di ottimi guadagni, superiori senza dubbio a quelli che raccolgono gli investitori che hanno preferito continuare a puntare sui mercati finanziari.
Di auto d’epoca e di veicoli storici si è discusso anche qualche settimana fa a Roma, nel convegno organizzato dall’Automotoclub storico italiano: “I proprietari dei veicoli storici preservano, a spese proprie, il retaggio e la cultura del motorismo storico e offrono al mondo un museo gratuito di questa eredita. Quando i veicoli storici vengono usati sulle strade pubbliche, la gente si volta per ammirarli, e questo non potrebbe avere luogo senza gli sforzi dei proprietari” ha commentato Andrew Turner, coordinatore della Federation Internationale des Vehicules Anciens per la legislazione europea in materia di motorismo storico.
Mille miglia di auto, e meglio di storia italiana, di cui andare fieri.
Alessia CASIRAGHI