Che cosa pensereste se vi dicessero di viaggiare sulle strade di tutti i giorni a bordo di un’auto scoperta che ha la stessa velocità e le stesse performance di un’auto da Formula 1. I casi sono due: o che chi lo dice è un pazzo, oppure che ha provato la nuova Lamborghini Aventador J.
Il nuovo “mostro” della Casa di Sant’Agata Bolognese è stato infatti presentato al recente Salone dell’auto di Ginevra e ha lasciato tutti a bocca aperta. Sorella sbarazzina della Aventador, la Aventador J è un’automobile rigorosamente “aperta”, conl’esterno e l’interno che si fondono in un tutto unico. I designer e gli ingegneri di Lamborghini hanno rinunciato sia al tetto che al classico parabrezza; quindi, altro che vento tra i capelli: il pilota dell’Aventador J dovrà munirsi di abbigliamento appropriato per viaggiare a velocità superiori ai 300 Km/h.
Tutto, in questa supercar made in Italy, parla di tecnologia, potenza e dinamismo. La due posti da 700 CV (515 kW) offresoluzioni tecnologiche e materiali d’avanguardia che danno prova dell’eccellente competenza che la Casa di Sant’Agata detiene nel settore della fibra di carbonio.
Il concept della Lamborghini Aventador J richiama un po’ quello della Lamborghini Jota del 1970, realizzata attraverso un capillare lavoro di riprogrettazione tecnica e di potenziamento della Miura. Rimase un pezzo unico, anche se diversi proprietari di una Miura fecero adattare esteticamente le loro auto alla Lamborghini Jota. Storicamente, infatti, la lettera “J” fa riferimento alla regolamentazione della Federazione Internazionale Sport Automobilistico (FIA), il cui Allegato J definisce le norme tecniche per le vetture da competizione dei vari gruppi. Come la Jota, anche la Aventador J è un pezzo unico, destinato a un solo fortunato appassionato di opere d’arte uniche al mondo. C’è solo da sperare che, una volta acquistata, non la chiuda in garage per ammirarla e basta. Senza la strada, la Lamborghini Aventador J sarebbe morta.
Laura LESEVRE