Assolutamente vietato scagliare la pedina, nemmeno se si subisce scacco matto, non tanto per le dovute regole di buona educazione, quanto soprattutto per il valore degli scacchi!
Il 2014 per Baccarat è un anno importante, ne sono passati esattamente 250 da quando il vescovo Louis de Montmorency-Laval aveva preso la decisione di fondare la vetreria “Sainte-Anne” nella cittadina di Baccarat, in Lorena e quando pochi anni dopo l’imprenditore Aimé-Gabriel d’Artigues la fece decollare dandone la signità di azienda votata all’altissimo artigianato e alla realizzazione raffinata che dalla fondazione ha conquistato un pubblico d’élite dapprima solo in Europa ed oggi in tutto il mondo.
Per questo importante anniversario la cristalleria francese, dopo aver fatto uscire un libro, edito da Rizzoli New York, ricco delle immagini che hanno reso Baccarat un’icona nel mondo del lusso, arricchisce il proprio catalogo di un oggetto unico per classe ed eleganza: la scacchiera in cristallo che, naturalmente sarà in edizione limitata: sono previste solo 50 esemplari di una scacchiera che senza apparire esagerati si può definire un’opera d’arte. Certamente è difficile immaginare di utilizzarla per il gioco degli scacchi, meglio vederla come un soprammobile, un elemento d’arredo, piuttosto anche se, naturalmente nulla vieta di utilizzarla per una partita importante.
Le pedine che sono costruite seguendo le linee guida che stanno dietro agli iconici occhiali della linea Harcourt richiedono, come tutta la scacchiera d’altronde, un lunghissimo lavoro di cesello, curato in ogni minimo dettaglio che conferisce al prodotto quella raffinatezza unica che solo i mastri vetrai della casa di Lorena sono in grado di ottenere.
Anche il prezzo è all’altezza della situazione, si parla di oltre 27.000 dollari per un oggetto che, da solo, riesce a illuminare un’intera stanza pur senza l’uso di lampadine: dare scacco matto al re, con una scacchiera del genere dà ancora più soddisfazione.
Silvia GALLI