La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più salutari che ci sia al mondo, tanto per chi la usa quanto per l’ambiente circostante. Tuttavia, a voler essere davvero pignoli, anche una semplicissima Graziella è fatta di alluminio, ferro e materie plastiche, tutti materiali che non sono certo “a emissioni zero”.
Pur dovendosi necessariamente arrendere all’incontrovertibile verità che, in base a questo ragionamento, non esiste mezzo di locomozione realmente ecosostenibile (ad eccezione delle proprie gambe), un modo per avvicinarsi il più possibile a questo utopico e nobile ideale esiste: Bamboo Bee, la due ruote dall’anima in bambù.
Il progetto Bamboo Bee nasce tre anni fa con un incredibile viaggio, quello realizzato da Chuah Sun Soon, giovane avventuriero e imprenditore singaporiano, per oltre 6000 chilometri lungo l’antica Via della Seta. Il mezzo di trasporto? Una bicicletta realizzata a mano con intelaiatura in bambù.
Di ritorno da quello che può essere ragionevolmente considerato uno dei test di prodotto più affascinanti e al tempo stesso approfonditi di sempre, Sun Soon ha deciso di condividere con il mondo la propria esperienza, fondando Bamboo Bee.
Oggi, nonostante l’azienda sia ancora in fase di startup e alla ricerca di nuovi capitali sulla popolare piattaforma di crowd funding Kickstarter, è già possibile scegliere tra ben sette differenti modelli, tutti accomunati dalla stessa anima ecosostenibile, al tempo stesso solida strutturalmente e originale nel design.
Il bambù ha infatti proprietà meccaniche davvero sorprendenti: leggero come nessun’altra essenza vegetale al mondo ma flessibile ed estremamente resistente, anche a pesi e sollecitazioni notevoli. Bamboo Bee ha inoltre sviluppato un’innovativa tecnologia di infusione al miele per rendere ogni bicicletta, realizzata interamente a mano, ancora più robusta e affidabile.
Ma la filosofia green di Bamboo Bee non si ferma alla scelta dei materiali: per ogni due ruote acquistata, infatti, l’azienda si impegna a piantare tre nuovi alberi di bambù, per recuperare quasi il 100% delle emissioni di CO2 complessivamente rilasciate durante il ciclo di produzione di ogni modello.
Manuele MORO
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