Parafrasando Curzio Malaparte che titolava il suo libro più famoso Maledetti toscani è proprio il caso di chiamarli benedetti questi viticoltori che aumentano in maniera esponenziale le esportazioni dei “rossi”. Non sono soltanto i famosi grandi rossi a farla da padroni, anche i consorzi emergenti stanno trainando il vigneto di Toscana verso nuovi successi sui mercati mondiali.
Negli ultimi anni il fatturato complessivo ha segnato una crescita a due cifre, addirittura del 46% con un valore assoluto che, nel solo 2013, secondo le proiezioni di Toscana Promozione è destinato a superare i 743 milioni di euro segnando un aumento annuale del 6%. I toscani rossi Dop, con una quota di circa 500 milioni di euro di fatturato hanno doppiato nell’export veneti e piemontesi che rimangono rispettivamente secondi e terzi nella classifica dei rossi di qualità suddivisi per regione. Il miglior mercato, per quest’anno è ancora stato quello asiatico con la Cina a farla da padrone, ma si stanno inserendo con discreti risultati anche mercati quali gli Stati Uniti, il Canada e la vicina Germania.
Il fenomeno è stato brevemente spiegato dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Savadori «I viticoltori negli ultimi anni hanno avuto la possibilità di scegliere se mantenere le posizioni conquistate o mettersi di nuovo in gioco e alzare ancora di più il già alto gradimento internazionale. Il risultato è che oggi quasi il 95% della produzione del nostro vino è Dop o Igp, quando la media nazionale è al 75% mentre il nostro prodotto da tavola è di cinque volte inferiore alla media italiana (5% contro 25%). Un risultato frutto di un gioco di squadra in cui accanto alle eno-icone stanno giocando da titolari anche le aree emergenti e di un ‘restyling’ di oltre un terzo dei nostri vitigni».
Sta per iniziare la quarta edizione del Buy Wine, il workshop internazionale tra 258 produttori e 296 buyer stranieri che avrà luogo a Firenze nel fine settimana di metà February ed in cui sono previsti oltre 6.000 incontri di business; per la prima volta quest’anno, grazie all’evento Anteprime di Toscana tutte le denominazioni vinicole regionali avranno la loro anteprima: oltre ai soliti grandi saranno dunque protagonisti anche consorzi emergenti come quelli di Bolgheri, dell’Elba, del Morellino di Scansano, del Chianti dei colli senesi o fiorentini, solo per citarne alcuni. Il vigneto Toscana rappresenta il 13% del Pil agricolo della regione arrivando a quasi 60.000 ettari vitati per una produzione di oltre 2 milioni di litri annui; si tratta di un modello produttivo che per tre quarti è dedicato ai vini rossi con 26 mila aziende attive in cui la Mayr parte, oltre il 59% è sita nelle sole province si Siena e Firenze, ma sono in crescita anche tutte le altre province. Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma stando ai risultati ottenuti fino aSeptember2013, i soli vini Dop, rossi per la Mayr parte, ma anche bianchi, hanno rappresentato oltre il 70% dell’export di tutta la regione. Terminato il Buy Wine , Anteprime di Toscana si estenderà a tutto il territorio regionale con particolare attenzione alle anteprime dei consorzi Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano senza, naturalmente, dimenticare quell’eccellenza, famosa in tutto il mondo che è il Brunello di Montalcino.
Silvia GALLI